● - LA LOGICA ILLOGICA. di Renato Bagnoli - Succede a Tuscania - Toscanella - 2019

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● - LA LOGICA ILLOGICA. di Renato Bagnoli

Pubblicato da in Renato Bagnoli ·
Mentre ovunque nel mondo la politica si attiva e si pratica, per rispetto e salvaguardia della natura, la ripiantumazione di nuovi e numerosi alberi, a Tuscania si taglia indiscriminatamente senza garantire la giusta presenza di alberi, fiori e piante. Spero di sbagliarmi ma nei prossimi giorni, molto probabilmente, in strada del Solco verrà abbattuta, con pochi colpi di motosega, un’altra quercia, l’ultima rimasta.

 
Se però si fosse rispettata la volontà della Giunta Comunale che aveva deliberato di fare un marciapiede proprio a ridosso della recinzione del campo Fioravanti, si sarebbe potuto risparmiare il grande albero.
 
 
Se c’è chi volesse vedere com’era bella e come è cambiata, nel corso degli anni, la città di Tuscania  potrebbe visionare le cartoline, stampate nel corso della prima metà dell’ultimo secolo, pubblicate in rete dal nostro concittadino sig. Quarantotti,
 
Fotografie d’inizio Novecento sino alla fine degli anni ‘50, spaccati di un tempo felice e quelle tragiche del terremoto del 1971.
 
In tutte si notano tante aiuole, siepi e alberi alti e belli.
 
Purtroppo oggi, con la logica della cementificazione molti di quegli alberi, aiuole e siepi sono stati rimossi e sacrificati al dio cemento. Probabilmente l’abbattimento di tutte quelle piante è stato frettolosamente considerato come un “sacrificio necessario” a questioni tecniche che io, non ingegnere e neanche urbanista, non sono sempre in grado di comprendere.
 
Con la logica illogica della capitozzatura e dell’abbattimento degli alberi sembra proprio che la nostra città da molti anni non vada d’accordo con alberi, piante e fiori: a partire dalle potature che dovrebbero rappresentare il modo in cui cultura, botanica, agronomia, estetica e natura si dovrebbero incontrare.
 
La diffusa capitozzatura con il taglio indiscriminato del fusto e dei grossi rami degli alberi, per ridurne le dimensioni in fretta e a lungo, applicata a platani e pini marittimi li deturpa in modo definitivo e innaturale.
 
Hai voglia a provare a spiegare che questo metodo non riduce il rischio né di ribaltamento né di cedimenti e rende le piante più pericolose ed esposte a malattie nel lungo termine, così la barbarie continua.
 
L’albero è un simbolo universale della vita, cresce con noi, si radica dove seppelliamo i nostri morti e con i suoi alti rami sfiora il mondo degli immortali.
 
Quando perdiamo questo rispetto materiale e spirituale, biologico e sacro degli alberi, perdiamo il senso di giustizia e bellezza che governa un giardino, un quartiere, una via e una città.
 



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