• - PARCHEGGI RISERVATI A TUSCANIA. di Renato Bagnoli - Succede a Tuscania - Toscanella - 2019

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• - PARCHEGGI RISERVATI A TUSCANIA. di Renato Bagnoli

Pubblicato da in Renato Bagnoli ·
La mia condizione di pensionato mi porta, quasi quotidianamente, a trovarmi a passeggiare per il centro storico e a passare anche in Piazza Matteotti in cui ha sede il comando della Polizia Locale.
 
Da un paio di mesi vedo due auto, all’apparenza private, spesso parcheggiate negli stalli gialli riservati solo alle vetture con i colori d’Istituto della P.L.
 
Non credo che ci siano agenti della P.L. che siano stati autorizzati ad usare la propria autovettura per uscire ogni giorno in servizio. Mi suonerebbe un pò strano immaginare la scena.
 
E allora, se sono posti riservati alle auto di servizio, non dovrebbero starci solo quelle?.
 
Non sono in grado di dire se quelle auto, apparentemente private, siano di proprietà di agenti della P.L. e possano aver infranto qualche norma del C.d.S..
 
Penso comunque che nel momento in cui ci si reca sul posto di lavoro che sia un ufficio pubblico o privato, un comando delle Forze dell’Ordine o una caserma, siamo tutti privati cittadini e quindi, per la propria auto privata, debbano essere usati gli stalli pubblici in cui si paga la sosta.
 
L'art. 4 del T.U. n. 393 del 15.6.1959 co.1, lett.b) consente al Sindaco di "riservare appositi spazi alla sosta di determinati veicoli quando ciò sia necessario per motivi di pubblico interesse".
 
L'art. 59 del Regolamento di esecuzione del citato T.U. precisa che possono essere previste "eccezioni al divieto di sosta generale solo per le seguenti categorie di veicoli: veicoli delle forze armate, polizia, vigili del fuoco, servizi di soccorso, limitatamente però alle aree antistanti le rispettive sedi e per la estensione strettamente indispensabile".
 
 
La circolare del Ministero dei lavori pubblici 28/9/1981, n. 1525 anche se in data antecedente al nuovo codice della strada D.Lgs. 30/471992, n. 285, è ancora valida e confermata dallo stesso Ministero. Stabilisce che per giustificare le concessioni di carattere eccezionale sopra citate è necessaria la coesistenza delle seguenti condizioni:
 
a)      Carattere preminente che configuri il chiaro soddisfacimento di un pubblico interesse, che deve trovare corrispondenza in una situazione obiettiva. In altri termini, si deve trattare di un interesse collettivo riferibile ad un bisogno effettivamente sentito dalla collettività, ritenuto con ciò escluso ogni caso di sosta per la privata utilità o comodità delle persone od impiegati e funzionari locali e non per l'immediato e diretto esercizio delle attività di pubblico interesse.
 
 
b)      Esistenza di una correlazione logica fra il fine da perseguire ed il provvedimento adottato;
 
 
La stessa circolare precisa, inoltre, che i permessi concessi non esonerano i beneficiari dalla osservanza degli obblighi imposti direttamente dalla legge in materia di sosta e precisati dall'art.115 del vigente C.d.S.. e pertanto tutti i funzionari ed impiegati senza distinzione di grado, di Enti ed Uffici pubblici in genere, dovranno usufruire per le proprie autovetture private degli spazi pubblici di sosta collettivi, aperti a tutti indistintamente gli utenti della strada.
 
Pertanto mi auguro che se quelle auto fossero di coloro che per mestiere indossano la divisa, evitino certi comportamenti. Saranno pur sempre infrazioni stradali non gravi ma se a commetterle è chi deve far rispettare le leggi, risulta ancora più fastidioso agli occhi del cittadino.


 
Comportamenti che, a mio modestissimo avviso, sarebbero il risultato di una non corretta ma, direi proprio, una distorta interpretazione delle vigenti norme in materia di circolazione stradale.
 
Renato Bagnoli



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