• - BRUTTA COSA LA FRATTURA DEL PENE…. di Renato Bagnoli - Succede a Tuscania - Toscanella - 2019

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• - BRUTTA COSA LA FRATTURA DEL PENE…. di Renato Bagnoli

Pubblicato da in Renato Bagnoli ·
Ho letto che, in rete, c’è qualcuno che si lamenta dei miei post pubblicati su Toscanella e mi invita a smettere di “rompere il cazzo”.
 
Ma l’organo esterno, a forma di appendice cilindrica raggrinzita, che sporge mollemente sul bassoventre di questo “signore”, davvero si può essere rotto?
 
La risposta è affermativa perché in effetti può rompersi!
 
E’ un problema che per fortuna accade raramente, mi dispiace che sia accaduto a costui e proprio a causa mia.
 
Non è un fenomeno frequente la frattura della “mazza”, ma può accadere. Il suo “cetriolo” si sarebbe fratturato a causa di una improvvisa, brusca e innaturale flessione durante una inaspettata erezione visto che sono molti anni ormai che non gli capita?. Avrebbe voluto ma, purtroppo per lui, non è stato questo il motivo. Oppure è capitato durante un coito interrotto?. Neanche questo perché di interrotto sembra avere la connessione cervello/dita della mano quando scrive i suoi commenti.
 
La frattura del suo “pisello”, (a sx una radiografia gentilmente fornita dal signore in questione) nota come “sindrome del chiodo piegato”, secondo il suo medico sembra essere dovuta allo stress prolungato cui si sottopone nel farsi i fatti miei. La lettura dei miei post e la vista delle mie foto lo farebbero innervosire, procurandogli acidità di stomaco, ingrossamento del fegato e la successiva rottura della membrana che ricopre i corpi cavernosi, rendendo così più vulnerabile il suo “sventrapapere” a ogni minimo giramento di palle.
 
Ma la complicazione maggiore sono i conseguenti seri danni che avrebbe subito al cervello dovuti al prolungato “rodimento di culo”.
 
Infatti quando ho letto il suo commento mi è venuto il dubbio che da piccolino sia caduto dal seggiolone rimbalzando sulla testa per più volte.
 
Ho riflettuto a lungo sulle parole da usare per esprimere tutta la mia vicinanza e il mio rammarico per il grave danno che ha subito a causa mia.
 
Avrei voluto dirgli: “Caro amico io vorrei stare simpatico a tutti ma c’ho messo una vita per formarmi questo carattere di merda. Ormai ci sono affezionato, quindi mi dispiace per lei che dovrà continuare a sopportarmi sino a quando il Signore glielo consentirà o sino a quando lei vorrà smettere di leggermi. Non sono, come lei pensa, un “rompicazzo” è che sono intollerante alla gente di merda come lei”.
 
Ho pensato molto alle parole da utilizzare per esprimere i miei sentimenti per quanto gli è accaduto. Erano tante quelle che mi sono passate per la testa. Allora ho cercato di sceglierle attentamente e alla fine me ne è rimasta solo una: “MAVAFFANCULO!”.
Renato Bagnoli



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