NOTIZIE STORICHE
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Fig. 2 . Prospettiva del Monastero ritratta dall'antica Basilica Ducentesca di S. Pietro.
Dalla «Regola di Santa Chiara per il Monastero di S. Paolo della città di Toscanella» risulta che il monastero, appartenente originariamente ai monaci benedettini di S. Giuliano venne dato dal Papa Alessandro IV, con atto
del 1258 dato in Viterbo nell'anno V° del pontificato, alle Monache dell'Ordine di S. Damiano esiliate da Cortona. Con lettera del 1259 venivano determinati i beni spettanti, consistenti in
quelli dell'Abbazia di San Giuliano allora soppressa.
Cavaglione, in latino
Cabaleonis, è dato dal nome del colle, uno dei cinque di Tuscania, sul
quale sorge il Monastero. |
Fig, 3 - INTERNO DELL'INGRESSO DEL MONASTERO,Affresco della scuola Giottesca raffigurante S, Francesco d'Assisi che consegna la Regola a Santa Chiara, Nel 1459-60, Pio II invita, con lettera, il Priore secolare della Chiesa di S. Maria Maggiore ad appurare la verità sulle voci a lui pervenute sul conto delle monache di S. Paolo in Cavaglione, dove il numero si è ridotto a sole cinque religiose. Il Monastero viene chiuso e le chiese ed i beni vengono acquisiti dalla Mensa Vescovile. Nel 1571 il Cardinale Gambara chiede al Papa Pio V poter trasferire le monache di S. Maria Elisabetta «ad alium magis spatiosum locum et monasterium, ut postea Clausuram observare cogerentur » poiché al presente si trovavano in « Monastero satis angusto, in quo cum magna difficultate Clausura servari poterat» e precisamente al Monastero di S. Paolo con la Chiesa « in quo antiquitus moniales degere solebant, nunc autem pene dirutumet nemo in eo de presenti inhabitatquod quidem ad ius et proprietatem mensae Episcopalis pertinebat ». Il Convento e la Chiesa di S. Paolo sono infine menzionati nella visita pastorale del Cardinale Muti del 1612. Dr. Arch. GIANFRANCO RUGGIERI |
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