Pag. 1
Cento anni di immagini
E’
l’avvenimento dell’anno per quanto riguarda il nostro paese, dopo naturalmente
il Nobel per la Pace a Riccardo Valentini (vedi pag. 2) e la relazione
preliminare sulla necropoli di Guadocinto pronunciata dalla sovrintendente
Moretti al convegno del 2 marzo scorso presso l’Università della Tuscia (vedi
Omni@tuscania n° 2/X).
Si tratta della mostra Tuscania, cento anni di immagini, organizzata
dall’Associazione di studi Vincenzo Campanari e allestita all’interno della
chiesa di S. Agostino. L’importante rassegna, che è stata prorogata per l’intero
mese di dicembre, propone 200 straordinarie immagini, solo una parte dell’intero
archivio fotografico raccolto che consta attualmente di 2371 foto, che narrano
della vita di Tuscania nel secolo scorso, in particolare fino agli anni del
terremoto del 1971. Un evento che cambiò per sempre i modi di vivere dei
tuscanesi e che, di colpo, cancellò definitivamente tutti i principali luoghi di
aggregazione dove fino ad allora si era svolta per decenni la vita quotidiana.
Quando gli anziani raccontano di un certo bar di Piazza, piuttosto che del forno
di via delle Sambucare, o della sede di una qualche associazione oggi scomparsa
per i più giovani è assai difficile collocare la storia nei reali spazi in cui
questa si è svolta.
Un plauso quindi all’associazione organizzatrice, al suo presidente, Cesare
Pocci e a tutti i collaboratori, per aver restituito ai tuscanesi, anche
attraverso un prezioso catalogo, parte di quella memoria storica che rischiava
di andare irrimediabilmente perduta.
Giancarlo Guerra