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Bene archeologico: definizione
La maggioranza dei dizionari italiani riporta, tra le tante
definizioni di Bene, quella di “ricchezze”, “averi” soprattutto se usato al
plurale.
Archeologico, invece, sta per “dell’Archeologia” ovvero “scienza che si occupa
delle antichità sotto il profilo storico e artistico” (Il Nuovo Zingarelli
minore).
Una definizione, quest’ultima, che sembrerebbe dare ragione a chi finora ha
fatto sì che il patrimonio archeologico tuscanese venisse valutato solo dal
punto di vista storico e artistico, riempiendo pagine e pagine di manuali ma non
alberghi e ristoranti.
Visto che si parla di averi, ricchezze e patrimonio, mancherebbe quindi chi si
occupa dell’aspetto economico e della possibilità di investire e valorizzare, in
termini di soldoni, questi preziosi beni.
Più passano i mesi e più numerose si fanno le indiscrezioni sulla reale portata
della scoperta di Guado Cinto.
Da anni circolavano voci che nel sito, in seguito a lavori di scavi clandestini
e aratura del terreno, venivano in superficie frammenti di ceramica attica, un
rocchio di colonna (disperso), un delfino in nenfro a grandezza naturale
(disperso) e un frammento di nenfro con modanatura, forse parte di un'ara, o
parte di un frontale tombale (conservato al museo archeologico).
A seguito degli scavi sono stati scoperti tre tumuli di considerevole grandezza
con misure varianti (dai 18 ai 20 metri di diametro), costruiti con blocchi
parallelepipedi in tufo lavorati e infissi alla perfezione, uno dei tumuli
presenta sul tamburo una bellissima modanatura a toro in nenfro. In mezzo ai
tumuli si apre una camera tombale costruita, preceduta da un largo dromos: detta
camera è rimasta solo in tumulo, le altre due sono state distrutte in antico;
stessa sorte è toccata ai corredi tombali, di una certa importanza, appartenuti
a proprietari prestigiosi e di rango elevato. In mezzo a questi tumuli è stata
scoperta una costruzione rettangolare a blocchi, forse resti di una costruzione
templare, dato che sono stati rinvenuti rocchi di colonne e frammenti di
sculture in nenfro. Rinvenuti anche grandi frammenti di ceramica attica d'ottima
fattura e frammenti importanti di lastre architettoniche. Adiacenti ai tumuli,
sono stati scoperti dei cassoni di sarcofagi sia in tufo sia in nenfro, coperti
in origine da lastroni, inoltre sono state poste in luce svariate sepolture su
fosse improvvisate. La datazione del complesso s'ipotizza tra il VI e il V sec.
a.C.
In attesa che ci si decida finalmente a rendere pubbliche, a confermare o
smentire tali indiscrezioni, (il convegno, annunciato più volte, viene
puntualmente rimandato di mese in mese), vorrei proporre la costituzione di una
nuova associazione che abbia come scopo la tutela e la valorizzazione dei beni
archeologici e monumentali dal punto di vista esclusivamente economico (tel.
393.3765791).
Giancarlo Guerra