Dal Corriere di Viterbo del 12 maggio 2020
"Un impianto fotovoltaico di 250 ettari avrebbe un impatto devastante per Tuscania, auspico che il consiglio dei ministri faccia le opportune valutazioni e fermi il progetto”.
Sul caso Pian di Vico, dopo la sentenza del Tar del Lazio che ha dichiarato inammissibile il ricorso del Ministero dei beni culturali contro il provvedimento autorizzativo regionale, interviene il consigliere comunale Regino Brachetti (foto) con un appello indirizzato direttamente al governo, a cui adesso spetta l’ultima parola.
Il Mibact, infatti, oltre a rivolgersi al tribunale amministrativo, aveva sollevato opposizione anche davanti al presidente del consiglio, contestando l’esito della conferenza di servizi nel corso della quale Regione, Comune e Provincia avevano espresso parere favorevole.
La Sovrintendenza, invece, aveva motivato il parere contrario con riferimento alle norme tecniche del piano territoriale paesistico regionale, in relazione ai valori del contesto agrario e in base al contenuto della relazione archeologica.
"Va bene lo sfruttamento delle rinnovabili - dice Brachetti - ma qui si esagera, si va trasformare completamente il paesaggio. E’ un modello di sviluppo che non si concilia affatto con quello di una Tuscania in grado di attirare turismo.
Sui territori di Viterbo, Tuscania, Tarquinia, Arlena di Castro e Tessennano si parla di 24 nuovi progetti tra impianti e centrali fotovoltaiche, su una superficie di oltre 2mila ettari.
E' un fenomeno, come dimostrano dati dell’Ispra relativi al consumo del suolo, che non trova eguali in Italia e che sinceramente preoccupa”.