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Intorno al 1590 il tuscanese Francesco Giannotti scrisse:
”Tuscania era capo di detta Provincia et fu delle prime che, in quelle parti, abbracciasse la verissima fede et religione Cristiana, anco sin dal tempo di S. Pietro istesso, da la qual città ne discese Lino, dicansi quel che vogliono molti, che fu santissimo homo suo discepolo et tale che restò successore a S. Pietro nel Pontificato, siccome che detto Lino fosse di Toscanella … et sebbene molti hanno detto che Lino fosse da Volterra et altri da altri luoghi, ciò è avvenuto, come suol occorrere per legge de le genti che, quel che è di nessuno, si concede a chi per prima l’occupa, che dicendosi di esso Tuscus, hanno creduto che si dicesse la provincia e non la patria e perciò alcuni de la medesima provincia se l’hanno tirato a sé … Et, quanto a Lino, di lui in Toscanella, per antica tradizione et comune opinione passata ab antiquo da una età in un'altra, si tien per certo che fosse di questa patria. Et da tutto il Clero, nelli giorni della sua festa et de la sua natività, che sono a li 23 di
settembre et 26 di novembre, se ne fa “commemoratione et offitio doppio”, di che ne avevano un martirologio antico, bellissimo che ne faceva mentione. Et , che sia stato di Toscanella, scrivono alcuni autori, l’opera de’ quali non vanno in stampa, fra quali anco è fra’ Pacifico Pellegrini de Viterbo dell’ordine di San Domenico, il quale, in un suo trattato del martirio de’ Santi Secondiano, Veriano, Marcelliano, che io mi trovo tutto di sua propria mano, afferma anco che la Chiesa di Santa Maria in Pantano di Toscanella fosse prima “ casa propria di detto Lino”, antica et paternale, et che da lui fu dicata al servitio di Dio, che forse era la sua casa a questa contigua, et giustamente fu da lui dicata a la gloriosa Vergine.”
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Nel 1704 il tuscanese Antonio Barbacci scrisse che “Santa Maria in Pantano è chiamata Santa Maria Maggiore per esser la più antica e poi la più magnifica dell’altare dedicato a Maria Vergine … e inoltre da notarsi che si ha per tradizione che questa Chiesa sia stata la casa di S. Lino Papa, come ha accennato il Giannotti… Tengono che fosse anco cittadino di questa Città e che quivi dimorasse e che al tempo suo cominciassero a venire alla santa Fede Cattolica gli abitanti di questa medesima Città e che poi, in alcune spelonche sotterranee, in tempo delle persecuzioni de’ seguaci di Cristo i sacerdoti della primitiva Chiesa celebrassero la S. Messa e facessero le loro divozioni e che il testimonio di ciò, quando si poterono incominciare a fabbricare le Chiese, questa fosse edificata ad honore di Maria Vergine fra le prime della Christianità. …
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Nel primo secolo dopo Cristo Lino , figlio di Ercolano, tenne la sede di Roma per dodici anni e morì martire. Dispose, secondo la volontà di San Pietro e di San Paolo, che le donne entrassero in chiesa col capo coperto da un velo. Liberò la figlia ossessa del console Saturnino. Ordinò vescovi e presbiteri e fu sepolto in Vaticano vicino a San Pietro. Nella chiesa di S. Paolo fuori le Mura a Roma, fra le immagini dei papi, vi è il suo più antico ritratto.
Mauro Loreti