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• - CORONAVIRUS: GANASSA DICE LA SUA CON DUE SPLENDIDE POESIE.

Pubblicato da in Ganassa ·
Come ho sempre detto, considero Luciano Laici come il più grande poeta tuscanese, nel 2012, pubblicò il suo libro di poesie in dialetto tuscanese: “Croggiòlo d’oro è nell’estate il grano”. Poesie che descrivono la vita contadina di una volta ma non solo. Dalla sua prigione forzata a causa dell’emergenza virus oggi ci propone queste due poesie sull’argomento e lo fa nel suo stile piacevole da leggere. La prossima poesia la pubblichiamo domani.
 
Grazie Luciano. luigi pica.
 27 marzo 2020
 
 
Ndó va l’umanità
Quanno Pascale aprì bocca dicenno:1
la storia dell’umanità è cammino,
e della verità, ch’è del divino,
solo ce avemo nella mente accenno:
vedemo solo un poco de barlume,
che mal ce ‘nsegna e poco ce fa lume,
 
perché manco un filosofo sapiente
giammae potrà guidacce a perfezione
e dacce al dunque ‘na bona lezione
de come annacce più coscentemente,
perché a tastone camminamo al buio,
pe’ questo che nel monno c’è scombuio.
 
Pure perché, è sempre lue che dice,
un pazzo l’omo adè per eccellenza,
sarebbe peggio se ne fosse senza;
e questa cosa de disastre è autrice.
L’umanità è un treno ch’è partito
e finirà pò darse a mal partito.
 
Più puzza viè da merda maneggiata,2
così dice un proverbio paesano
ed io non credo che recite invano;
l’attomosfera è tutta inquinata,
pe’ via de le gasse rilasciate
da macchinarie d’industria azionate.
 
Il buco dell’ozono s’è allargato,
il ghiaccio dell’Alasca ce va a pezze,
ed ha cambiato il clima e le fattezze,
il solo d’Australia s’è abbruciato,
terremote e uragane ce so’ spesso,
co’ le sciuname che je vanno appresso.
 
La plastica finita in mare o fiume,
ammazza ‘l pesce che se l’è magnata,
la nafta da le nave trasportata,
se speronate, lo spanne bitume;
l’acque saline vengon catramose,
a uccelle e pesce, squame e ale melmose.
 
La terra adè tutta tassellata;
pe’petrolio cavà, carbone o gasse,
nun c’è più posto ‘ndove spoltracciasse;3
o puramente tutta ‘ncimentata,
e pe’ buttalla via l’erba maligna,
‘l disserbo c’è che secca la gramigna.4
 
Si de magnà polenta hae fantasia,5
o puramente a le vorte un’agnella,
nun sae che te va dentro le budella,
dentro ‘l granturco pare che ce sia
‘no scarafaggio, e ne’ la pecoretta
la Dolly che da lì nacque in provetta.
 
Chissà si ‘l treno che va tanto in corsa
pe’ conquistallo mo pure lo spazio
pe’ via de l’omo che nun è mae sazio,
‘sta corsa folle poe je se rintorsa?
E corre,…. corre,…. pe’ la lunga tratta,
ma quanno al fine credo vada a sbatta’!7
 
1.Blaise Pascal (1623-1662), matematico, fisico e profondo pensatore, asseriva che la storia è il cammino dell’umanità, e che l’umanità brancola nel buio, avendo della verità solo un piccolo barlume; diceva che neanche i filosofi possono dare indicazioni di come comportarsi, dato che l’uomo “è un pazzo per eccellenza e per una beffa della follia sarebbe un pazzo se non lo fosse”. Aggiungeva, inoltre, che l’umanità è come una nave che passa, e solo i santi, che sono punti fermi sulla sponda del fiume, sanno comprendere la cecità del cammino dell’umanità, affermando altresì che “se il probabile fosse certo, a che valerebbe l’ardore dei santi?”. Essi credono ardentemente ad una cosa possibile, ma non certa.

 
2. Recita un proverbio che “la merda più se maneggia più puzza”, cioè stiamo manipolando malamente la natura che alla fine si ribellerà. Aforisma di Hubert Reeves: “L’uomo è la specie più folle: venera un Dio invisibile e distrugge una Natura visibile. Senza rendersi conto che la Natura che sta distruggendo è quel Dio che sta venerando”.
 
3. Non c'è più un posto per coricarsi, fare liberamente una capriola.
 
4. Ora esistono dei diserbi selettivi che estirpano, cioè seccano ogni tipo di erbe, così che è stata eliminata l’operazione di mondare il grano, però inquinando il terreno.
 
5.Gli scienziati (?), manipolando la natura, hanno modificato la genetica come per esempio la coltura del mais, dove, per combattere gli insetti nocivi alla pianta, dentro hanno inserito anche parte di altri insetti antagonisti, come altresì hanno clonato gli animali, replicandoli geneticamente.
 
6 Rintorsa, cioè tutte queste cose aberranti gli andranno di traverso! Il coronavirus ne è una prova, con i virus che cambiano continuamente.
 
           Luciano Laici
 
 
 
Una breve biografia di Luciano.
Luciano Laici è nato a Tuscania il 18.09.1944 da una famiglia di agricoltori. Ha quindi trascorso l'adolescenza e la prima età adulta lavorando nei campi, ove ha avuto modo di osservare sia le abitudini, le usanze, i modi di vita della gente di campagna sia i molteplici volti della natura in terra di Maremma.
Nel 1975 è stato assunto come vigile urbano messo notificatore e di conciliazione presso il Comune di Tuscania, impiego nel quale ha svolto negli anni un'attività implicante una continua, a volte delicata, dialettica con il pubblico: il contatto con il multiforme e casuale carattere dei cittadini tuscanesi ha maturato in lui una personale concezione della vita, della condizione umana e delle sue contraddizioni.
Oggi in pensione, si diletta dedicandosi alla cesteria, alla caccia, alla musica nella banda cittadina, alla realizzazione di innesti, alla lettura, alla scrittura di versi, passione che lo ha sempre accompagnato fin dalla prima gioventù: il presente volume, che raccoglie una parte delle tante poesie, rappresenta una sintesi della sua esperienza di vita.





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