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● - LO SCUOLABUS E’ UN DIRITTO? – di Regino Brachetti.

Pubblicato da in Insieme per Tuscania ·
Tra poche settimane riapriranno le scuole. La scuola!. Un diritto e un dovere.
 
La maggior parte dei ragazzi che ogni giorno va a scuola la vede come un obbligo e si lamenta del troppo studio, dei troppi compiti, dei professori severi ed esigenti.
 
Ma nessuno o pochissimi pensano alla scuola come a un diritto, uno splendido diritto.
 
Nella storia dell’uomo, il diritto più difficile da conquistare, insieme alla libertà, è stato proprio il diritto al sapere. Anche perché libertà e sapere sono strettamente legati: solo chi sa ed è istruito può veramente essere libero.
 
Lo scorso mese di luglio il nostro comune ha pubblicato l’avviso con il quale informava di “una minore disponibilità dei posti sullo scuolabus allo scopo di garantire il distanziamento previsto dalle misure di contenimento dell’epidemia”, riducendo il numero degli utenti da 40 a 20.
 
Il servizio scuolabus è uno dei cardini del diritto allo studio, nella misura in cui consente a tutti gli studenti delle scuole primarie, che non possono usufruire del trasporto privato, di poter raggiungere in sicurezza gli edifici scolastici.
 
Tagliare questo servizio in un periodo di forte crisi economica come quello attuale, in cui molte famiglie per arrivare a fine mese sono costrette a lavorare sempre di più, sottraendo tempo alla vita privata e familiare, soprattutto il tempo da poter dedicare ai propri figli, rischia di limitare fortemente il diritto allo studio garantito dalla Costituzione italiana.
 
Il servizio scuolabus è essenziale per poter continuare a garantire il diritto allo studio anche a quei bambini che non hanno la fortuna di avere genitori o parenti in grado di accompagnarli a scuola.
 
Perché i nostri amministratori, visto il risultato di bilancio pari a oltre 9 mln di euro, non pensano di impiegare una parte del milione e 625mila euro, che si possono destinare alla spesa corrente, per reperire un altro scuolabus con relativo autista?.
 
Di tutti quegli euro di cui si vantano, hanno pensato di destinarne 200.000 per la piscina di viale Trieste.
 
Ora non potrebbero pensare di impiegare qualche decina di migliaia di euro per cercare di risolvere, nel migliore dei modi, anche questo problema?.
 
 
Regino Brachetti
 



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