• - I GIUDICI SFRATTANO I 21 CANI RIMASTI AL “RIFUGIO SPERANZA”. di Veronica Ruggiero - Succede a Tuscania - Toscanella - 2018


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• - I GIUDICI SFRATTANO I 21 CANI RIMASTI AL “RIFUGIO SPERANZA”. di Veronica Ruggiero

Pubblicato da in Corriere di Viterbo ·


Da Corriere di Viterbo del 31/08/2018:
 
Il tribunale ha deciso che il Rifugio Speranza dovrà lasciare libero il terreno sul quale è nato.
 
Una lunga battaglia legale che ha condannato il comune a pagare 10 mila euro a titolo di occupazione dello stesso e a lasciare libero il terreno di proprietà privata. Una sentenza che non lascia dubbi sul da farsi, mentre ne rimangono molti a proposito del futuro del canile stesso.
 
Nato nell’estate del ’95 il Rifugio Speranza, su iniziativa di alcuni volontari per dare un rifugio ai randagi della zona, oggi ospita 21 cani ed è sotto sequestro amministrativo. Inizialmente sovvenzionato dai volontari, amanti degli amici a 4 zampe, dopo varie battaglie nel 2010 la struttura viene posta sotto sequestro amministrativo in seguito ad un controllo dei NAS, con la prescrizione di movimentazione dei 54 cani allora presenti in uscita ma non in entrata, oltre ad essere destinataria di una sanzione amministrativa.
 
Il rifugio passa dunque sotto la responsabilità di Teresa Tosi, precedentemente volontaria che aveva da lungo tempo prestato servizio presso la struttura, mentre l’amministrazione Natali decide di fare un bando per la costruzione di un nuovo canile comunale. Nel 2014 finalmente iniziano i lavori, per i quali l’amministrazione aveva chiesto due mutui, ma pochi mesi dopo l’attuale amministrazione Bartolacci blocca immediatamente la costruzione, mandando anche 24 mila euro di contributo regionale in perenzione.
 
“Secondo quanto sentenziato il terreno deve essere immediatamente lasciato libero da cose, animali e persone – spiega il sindaco Fabio Bartolacci – avendo questa pendenza dal 2008 non abbiamo voluto investire soldi nella costruzione del canile. Secondo i calcoli ci sarebbero voluti 250 mila euro per costruire una struttura a norma, ho preferito investire quei soldi in lavori pubblici, strade, ristrutturazione della scuola ed altro. I cani mi costano 70 mila euro l’anno, verso al rifugio un contributo di 2,20 euro a cane al giorno, come in ogni altro canile della provincia. Siamo più interessati a spendere per i cittadini che per i cani, se qualche privato vorrà investire nella costruzione di un canile non siamo contrari, ma non investiremo soldi pubblici”.
 
Secondo quanto è stato possibile apprendere infatti ci sarebbe un’offerta privata da parte di un’amante degli animali per la realizzazione del rifugio. “Il rifugio versa in condizioni fatiscenti, pochi giorni fa in seguito al mal tempo sono cadute delle piante –spiega Teresa Tosi – ho dovuto fare un’assicurazione per la paura che succeda qualcosa. Una persona ha dato la sua disponibilità economica per la realizzazione del canile, naturalmente anche il comune dovrebbe fare la sua parte”.
 
Veronica Ruggiero



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