La caserma di Tuscania
Fonte: Tusciaweb
I colleghi di Massimo Franceschini ricordano il carabiniere trovato senza vita nelle campagne di Tuscania.
Era andato al cimitero di Tuscania, dove sono sepolti i suoi genitori. E davanti a quelle lapidi ha lasciato un fiore e ha detto una preghiera. Poi è salito sulla sua Ford Kuga bianca e ha raggiunto le campagne del Formicone, dove ha impugnato la pistola, ha azionato il grilletto e si è tolto la vita. I carabinieri lo hanno trovato riverso a terra, accanto al capannone di un terreno agricolo. Poco più in là era parcheggiata la sua auto.
Di Massimo Franceschini, brigadiere dell’arma, si erano perse le tracce da lunedì pomeriggio. È stata la moglie intorno alle 17 a chiamare i colleghi del marito: i militari della stazione di Pontassieve, il comune in provincia di Firenze dove la coppia viveva. “Massimo è salito sulla macchina e se ne è andato di casa. Potrebbe uccidersi”, avrebbe detto la donna al telefono, lanciando l’allarme.
Le ricerche scattano subito, ma in poche ore dalla Toscana si spostano nel Lazio. Tramite il cellulare i carabinieri localizzano Franceschini a Tuscania, luogo di origine della sua famiglia. Lo cercano ovunque, anche nella casa dove i genitori avevano vissuto. Era vuota. Lo trovano senza vita in un terreno in località Formicone nella notte tra lunedì e martedì, intorno alle 2e30. Il suo corpo era accanto a un capannone nei pressi del chilometro 9 di strada Dogana, tra Tuscania e Montalto di Castro.
Franceschini, 51 anni il prossimo 4 aprile, se ne è andato nel giorno del 46esimo compleanno della moglie, titolare di una lavanderia nella periferia di Pontassieve. Lascia anche due figli di 8 e 10 anni. Una sorella e un fratello, pure lui militare dell’arma. Franceschini era infatti capo equipaggio dell’aliquota radiomobile della compagnia di Pontassieve. I colleghi lo ricordano come “un uomo solare e gioviale, sempre a disposizione dei cittadini. Sempre pronto a mettersi al loro servizio. In zona lavorava da più di vent’anni, e per molto tempo è stato operatore di centrale operativa. Era diventato un pontassievese doc, e a questa città ha dato tanto. E tanto lascia”.
Tifosissimo della Lazio, con i colleghi “scherzava e discuteva sempre di calcio. Era un uomo con cui si entrava subito in sintonia – raccontano -. Rappresentare tutte le esigenze del caso e quando c’erano problemi da risolvere era sempre il primo a proporsi”. I carabinieri di Pontassieve, tutto il personale di tutti i reparti della compagnia sono “sgomenti difronte a una morte così improvvisa e prematura”. E si sono “stretti intorno al dolore della famiglia Franceschini”, a cui hanno espresso “vicinanza”.
La moglie e i figli del brigadiere Franceschini sono a Tuscania da ieri, supportati da tutti i militari dell’arma di Viterbo. Dal comandante provinciale Giuseppe Palma, al comandante della compagnia di Tuscania Ciro Laudonia, al comandante di stazione Alessio Semeraro.
La salma del 51enne è ancora a disposizione della magistratura, che nelle prossime ore dovrebbe dare il nulla osta per i funerali. Si terranno a Tuscania, ma molto probabilmente non prima del fine settimana.