Dal Corriere di Viterbo:
Quanto accaduto domenica scorsa nel territorio di Tuscania con il criminale sversamento in acqua di materiale inquinante ai danni dell’intero ecosistema del fiume Marta ha generato una forte mobilitazione in tutto il territorio.
Qui sotto un breve video delle condizioni del fiume Marta (Foto Sabino Buzi)
Il sindaco Fabio Bartolacci in via precauzionale ha emanato un’ordinanza che vieta l’utilizzo dell’acqua del fiume per ogni genere di uso, animale o agricolo che sia, ha contattato anche i sindaci il cui territorio è interessato dall’intero tratto del fiume. Dalle prime notizie ufficiali l’inquinamento è scaturito dallo sversamento in acqua di materiale contenete sostanze nocive per l’ambiente avvenuto nel territorio di confine tra Marta e Tuscania.
Impressionate il reportage fotografico realizzato da Sabino Buzi, animalista di Tuscania, che ha immortalato la moria di pesci su numerosi tratti del fiume. I problemi di inquinamento delle acque del lago di Bolsena e del fiume Marta unico emissario, sono da tempo molto preoccupanti non solo per gli scarichi fognari abusivi, per l’uso dei pesticidi e diserbanti in agricoltura o come in questo caso per lo sversamento in acqua di materiale tossico e nocivo, ma anche per il mancato o carente funzionamento dei depuratori comunali.
Da Tarquinia il delegato all’ambiente Silvano Olmi, dopo aver denunciato i danni all’ambiente e all’economia turistica del proprio territorio a causa delle pessime condizioni del fiume Marta, ha espresso la piena disponibilità a partecipare ad azioni congiunte del territorio per risolvere definitivamente la situazione. Così anche la consigliera comunale di Montefiascone Rosita Cicoria che da tempo ha ingaggiato una battaglia con il Cobalb per chiedere la messa a norma della stazione N° 20.
Lo stesso Movimento 5 Stelle da alcuni mesi ha presentato da parte dei portavoce di Montefiascone, Marta, Bolsena e Tuscania un esposto alla Procura Viterbo sulla grave situazione di sversamenti continui di liquami del Cobalb.
Sul fronte delle indagini l’Arpa Lazio sta conducendo le analisi ai campioni prelevati dal nucleo Carabinieri Forestali e dalla Polizia Locale di Tuscania. Dall’ esito delle analisi sarà possibile capire quali tipi di veleni siano stati sversati nel fiume e di conseguenza a quale tipologia di utilizzatore professionale si possa fare riferimento.
