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* ''ECCO LA SCUOLA PER CAPIRE DOVE ABITA IL VOSTRO CUORE'' Gaia Mencagli dalla Danimarca

Pubblicato da in Articoli Toscanella · 29/2/2012 08:57:49

E’ iniziata la Højskole!

...Ed è giá passato un mese..!

Scrivo per raccontarvi com´è vivere questa Højskole, ma primo devo dirvi: come è fatta, cos´è e perchè è cosí speciale e bella

... non so ce la farò, ma ci provo!

È una scuola in mattoncini rossi situata nel paesino di Ry, la zona de laghi, nel centro dello Jutland. Da una parte c´è la stazione, dall´altra un prato che termina in un lago lungo. Il prato è verde, con alberi grandi e dei bei pontili di legno sull´acqua.

In realtà adesso è tutto innevato, e il bianco scintilla sotto un cielo azzurro...

Splendido e idilliaco!

La scuola è divisa in spazi comuni (sala da pranzo, sala delle riunioni, zona svago, bar, classi e locali per le varie materie... etc) e case/corridoi dove abitano gli studenti.

Nella mia casa siamo in dodici divisi in due piani, con in tutto quattro bagni e due salottini, uno dei quali con mini-cucina.

Chi sceglie questa scuola lo fa perché ha un interesse o curiosità particolare o nel teatro, o nella musica, o nell´arte, o nel giornalismo, o nella vita all´aperto (attività sportive nella natura, viaggi di sopravvivenza, alpinismo...).

Si può frequentare da 4 o 6 mesi, ad un anno.

In questo gruppo inverno-primavera di 6 mesi siamo in ottantacinque.

Ottantacinque studenti carichi di energia e voglia di fare!

Qui è possibile sperimentare, cercare e scoprire se stessi!

È per questo che si è disposti a pagare una retta di 5500 euro circa per frequentarla sei mesi.

Il nostre preside, durante il primo discorso di benvenuto, ci ha detto che qui capiremo dove abita il nostro cuore.

Cosa è che ce lo fa battere, cosa ci trasmette passione ed entusiasmo?

Ognuno a modo proprio cerca di capirlo sperimentando, superando i propri limiti e confini.

Come tutte le scuole, anche questa ha una struttura generale.

Lezioni da lunedì mattina a venerdì pomeriggio.

Tutte le mattine, dopo la colazione, ci raduniamo mezz´ora per cantare e ascoltare un insegnante o alunno che ha voglia di condividere e raccontare qualcosa.

Poi si inizia: ci sono cinque materie principali (appunto teatro, musica, vita all´aperto, arte e giornalismo) e tante materie laterali (per es. io ho musica africana e mitologia), e tra queste passa la giornata, scandita dagli orari dei pasti.

La sera accade un po’ di tutto.

Gente da fuori che viene ad aggiornarci e a tenere dibattiti su cosa avviene “là fuori”; workshop di vario tipo; tornei di giochi da tavola; tombola; yoga...

insomma gli studenti hanno carta bianca per organizzare.

Il weekend è autogestito!

Venerdì e sabato sera rigorosamente festa nel bar della scuola... quindi notti da leoni, e giorni da... insomma giornate di relax, film, passeggiate, con qualche attività nel pomeriggio.

Per fare tutte queste cose si creano dei gruppi che diventano i responsabili delle varie attività. Per le varie attività c´è un budget mensile che viene gestito da studenti con votazioni.

La cosa fantastica di questa scuola è che c´è tanta voglia di fare.

Si sta insieme facendo qualcosa che piace: è il piacere che unisce e rende l´atmosfera inevitabilmente piacevole. Inoltre tra gli ottantacinque studenti è facile trovare qualcuno che voglia fare le stesse cose che tu vuoi fare.

Per esempio sono riuscita a trovare una “compagna” per fare il bagno invernale quasi tutti i giorni!

Sto iniziando l´arte del pescare, per il semplice fatto che un certo Mikkel che ha questa passione, pur di poter pescare con qualcuno, è disposto ad insegnare a tutti quelli che hanno voglia di imparare.

Dopodomani ho un appuntamento con un gruppo di ragazze, e forse anche ragazzi, per cominciare a lavorare a maglia, ambito nel quale ho nessuna competenza.

Insomma la struttura della Højskole è una bella grande cornice, che viene riempita dagli studenti con l´aiuto degli insegnanti.

Ognuno dà, ognuno riceve, e la scuola diventa ricca, creativa e stimolante!

Sono state settimane travolgenti, sempre a contatto con gente, con gente nuova.

Tantissime impressioni, tantissimi discorsi.

Sono le storie che colpiscono, le personalità che penetrano e l´umorismo sulla stessa onda che stimolano la voglia di parlare con determinate persone.

Ma l´apertura è necessaria, e dietro una storia noiosa può nascondersi un carattere arcobaleno.

I primi giorni ci hanno fatto fare passeggiate, giochi e gare per mischiarci, per darci opportunità di parlare con più gente possibile.

Poi è iniziato lo schema, la routine, o meglio il tentativo di darsi una routine e capire i propri spazi.

Quanto posso stare in compagnia e quanto ho bisogno di stare da sola?

Quanto devo cercare di conoscere gente nuova e quanto è concesso stare nella piccola nicchia di sopravvivenza, che si crea automaticamente all´inizio?

Quando e quanto posso andare via dalla scuola, senza la sensazione di perdermi qualche cosa di irrepetibile e sensazionale?

La scorsa domenica sono andata a trovare le mie sorelle.

È stato molto bello, come ricaricare una batteria scarica!

Piccole pause necessarie per poter apprezzare al meglio, e devo dire che apprezzo!

Più passano i giorni più sono contenta di essere qui!

Prendo confidenza con la gente, con il posto, e mi trovo sempre più a mio agio.

Teatro è la mia materia principale, e fra qualche giorno abbiamo lo spettacolo. Siamo un gruppo di ventuno studenti e dobbiamo mettere in scena Woyzeck, scritto da un certo Buchner nel 1830.

Molto in breve: parla di un povero soldato che, per guadagnare qualche soldo in più per la famiglia, vende il proprio corpo ad un dottore. Questo lo obbliga a mangiare solo piselli per tre mesi, e, quasi alla fine dell´esperimento, la moglie lo tradisce facendolo diventare pazzo.

Il nostro insegnante ha così deciso che il gruppo di teatro domani dovrà mangiare solo piselli per tutta la giornata, per riuscire a capire leggermente lo stato fisico del protagonista... vediamo chi resisterà!

Ogni giorno siamo andati avanti un po´con nuove tecniche, un po’ con le scene, ed ho avuto una bella sensazione di graduale miglioramento. Ora è la maratona finale delle 30 scene, prima della performance!

Mi piace proprio, e sento che sono dove vorrei essere.

Ora vado, per godermi l´ultima ora di sole in questa limpida giornata invernale.

Al prossimo aggiornamento.

Gaia Mencagli




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