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* RACCOLTA DIFFERENZIATA: LA REGIONE LAZIO CERTIFICA IL DEFAULT

Pubblicato da Fiorenzo De Stefanis in Corriere di Viterbo · 22/1/2012 09:58:13

Si chiama, presa d’atto di cui al metodo standardizzato avviato con D.G.R. 310/2009 e revisionato con D.G.R. 375/2010 delle percentuali di raccolta differenziata dei rifiuti urbani raggiunte da ciascun Comune del Lazio, il documento che sancisce il “default” della raccolta differenziata di Tuscania.

L’obiettivo raggiunto e certificato è pari al 7,7% dell’intero volume dei rifiuti. La tabella pubblicata negli atti ufficiali della regione Lazio lo scorso mese di novembre parla chiaro. Con 8.194 abitanti desunti dai dati Istat, una produzione procapite per abitante di ben 498,4 chilogrammi, solo il 7,7% di questi rifiuti è stato trattato dalla raccolta differenziata.

Una percentuale inconsistente, se si pensa che l’obiettivo posto dalla stessa Regione Lazio con il nuovo piano rifiuti approvato alcuni giorni fa prevede il 65% entro il 2012.

“Una percentuale del 65% si può raggiungere anche a Tuscania – afferma un funzionario dell’ufficio comunale – soltanto che ci vuole molto più tempo di quello previsto dal nuovo piano dei rifiuti approvato dalla Regione Lazio. Per poter raggiungere questo obiettivo dovevamo aver iniziato tutte le attività e le buone pratiche almeno otto anni fa. Il problema è molto più complesso di quello che ci si possa immaginare. Non si tratta soltanto di acquistare isole ecologiche mobili come hanno fatto a Tarquinia o di affidare in appalto a terzi il servizio della raccolta differenziata. E’ assolutamente indispensabile la collaborazione fattiva dei cittadini. Può sembrare assurdo ma l’ obiettivo del 65% non potrebbe essere raggiunto anche se solo il venti per cento dei cittadini non rispettasse le regole basi della raccolta differenziata. Comunque sia ormai questo problema deve essere affrontato, senza illudersi su risultati ottimali nel breve periodo, con il tempo ed una buona e pressante campagna di comunicazione unita a severe attività di controllo, anche Tuscania può diventare un comune virtuoso”.

Nonostante la raccolta differenziata in Italia è diventata obbligatoria con l'entrata in vigore del decreto legislativo n°22 del 15 febbraio 1997 sono ancora molti i comuni del sud che risultano inadempienti. Una forte accelerazione a mettersi in regola sta arrivando dall’ Europa a seguito dei finanziamenti concessi per risolvere il caso Napoli. Nei prossimi giorno il governo nazionale dovrà dimostrare ai commissari europei che sono stati rispettati gli impegni assunti in materia di trattamento dei rifiuti. Uno di questi impegni riguarda la raccolta differenziata non solo a Napoli ma anche nei comuni come Tuscania dove il servizio ancora non è stato sufficientemente avviato.




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