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* IMU PRIMO ANNO DI APPLICAZIONE - AL COMUNE MENO DI UN TERZO DELL’INCASSO

Pubblicato da Fiorenzo De Stefanis in Corriere di Viterbo · 3/5/2012 08:04:34

L’amministrazione comunale ad oggi non ha ancora deciso se e quanto aumentare l’imposta base dell’ IMU. Gli amministratori hanno tempo per farlo fino al prossimo trenta settembre. Potrebbero anche abbassare le aliquote ma questo appare impossibile.

Mentre monta la protesta di centinaia di sindaci, specialmente al nord, che si rifiutano di svolgere il ruolo di esattori per conto dello stato, i cittadini acquistano consapevolezza sull’entità del prelievo. A Tuscania, almeno per il primo anno di applicazione dell’IMU, se l’amministrazione comunale decide di non applicare nessun aumento, potrebbe verificarsi addirittura che le casse comunali ottengano un minor gettito rispetto alla vecchia ICI.

Questo potrebbe succedere perché pur prevedendo un incasso triplo rispetto alla vecchia ICI l’ IMU sarà incassata quasi interamente dallo Stato.

"I comuni, in questa prima applicazione dell’imposta, sono molto svantaggiati – afferma un esperto fiscale – gli enti locali infatti potranno beneficiare per intero solo dei ricavi che scaturiranno dall’applicazione dell’IMU sulle abitazioni principali. Per quanto riguarda invece i ricavi dell’IMU sugli immobili diversi dall’abitazione, compresi i magazzini che non costituiscono pertinenza dell’abitazione principale, quasi l’intero importo sarà incassato dalla stato. Addirittura i contribuenti dovranno farsi carico di specificare sul modello di pagamento quanto viene destinato al comune e quanto allo stato. C’è ancora molta confusione e la scadenza della prima rata si avvicina".

Ci sono anche altri importanti elementi che influiscono sulla diminuzione del gettito dell’IMU in favore del comune. Primo fra tutti lo "sconto" dell’imposta sulle case popolari.

A Tuscania sono quasi cinquecento gli alloggi di proprietà dell’Ater di Viterbo. L’Ater dovrà versare ai comuni l’IMU soltanto la eventuale parte eccedente la quota esente relativa all’abitazione principale dei locatari.

Un altro fattore "negativo" riguarda le seconde case che assicurano l’incasso dell’IMU solo allo stato, per effetto della ricostruzione del centro storico e della rilevanza delle case costruite dallo stato in seguito al terremoto del 1971, oltre la metà dell’intero patrimonio immobiliare edilizio è costituito da immobili non occupate come abitazione principale.





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