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NATALI DESCRIVE I LAVORI DI ADEGUAMENTO AL POLIAMBULATORIO, MA NON MOLLA SUL CENTRO ALZHEIMER

"In questi giorni- dichiara il sindaco- in accordo con la Asl stanno per concludersi le diverse ristrutturazioni in atto al poliambulatorio che comprendono i diversi aggiustamenti alle entrate, la costruzione delle uscite di sicurezza e la messa a norma dei bagni. Inoltre stiamo accendendo un mutuo di 100 mila euro per la costruzione di un ascensore".

Questi lavori hanno fatto seguito a diverse proteste cittadini dovute all’inadeguatezza della struttura e delle sale poste al secondo piano che vengono utilizzate maggiormente da anziani, malati e donne incinte, le categorie che ovviamente hanno maggiore bisogno di assistenza medica. "Con una recente convenzione del comune con la Croce Rossa inoltre- aggiunge il sindaco- questa si impegna a trasferire due volte alla settimana i risultati delle diverse analisi all’ospedale di Tarquinia".

Una soluzione questa, resa necessaria dopo l’impopolare divieto di effettuare prelievi impartito dalla Asl al laboratorio di Antonio Liberati, un ulteriore segnale dei sempre maggiori tagli sulla sanità. Natali comunque, nonostante le ristrutturazioni al "vecchio" poliambulatorio e le recenti durissime critiche del senatore Bonatesta, non molla sul centro Alzheimer.

"Questi adeguamenti non significano che abbandoniamo il progetto- conclude il sindaco con decisione- assolutamente no". Quello che doveva sorgere infatti, oltre a un luogo all’avanguardia per la cura della tremenda malattia senile, secondo l’amministrazione doveva essere anche un nuovissimo poliambulatorio che, non solo avrebbe risolto "in un colpo solo" le tante mancanze della sanità locale, ma avrebbe fornito slancio economico e lustro alla cittadina.

Quindi inizialmente ristrutturare il vecchio edificio, secondo quanto dichiarava la maggioranza stessa, appariva inutile dato che l’idea era puntare su un progetto più ambizioso che sembrava ormai a portata di mano, ma col passare del tempo e la "crisi sanitaria", le istituzioni evidentemente sono dovute correre ai ripari.

Stefano Mattei