Il problema del divieto di “accesso” delle armi nel centro storico di Tuscania, in quanto all’interno del perimetro della riserva naturale, è già stato sollevato più volte dall’Enalcaccia ed in particolare da Giulio Capati “storico” cacciatore e segretario della stessa associazione venatoria.
Nonostante la disponibilità dell’ente gestore della riserva volta a favorire la massima collaborazione per il rilascio degli speciali permessi, allo stato attuale rimangono i disagi per i cacciatori ma in particolare a subire gli effetti negativi del divieto sono gli operatori dei pubblici esercizi e delle strutture turistiche.
A riportare il problema sul tavolo della discussione amministrativa è il giovane Luigi Salvatori che ha raccolto le istanze degli operatori commerciali del centro storico: “Chi abita nel centro storico, in quanto area protetta – afferma Luigi Salvatori - deve denunciare ogni anno le proprie armi, anche se non vengono usate esclusivamente a scopo venatorio.
Questo obbligo vale anche per chi deve passare per le strade del centro portando con se un arma, magari in auto. Per accedere, anche in questo caso, c’è bisogno di possedere speciali autorizzazioni. A Tuscania, la comunità di cacciatori è molto folta e nei suoi dintorni sorgono diverse riserve faunistiche, che attirano numerosi cacciatori forestieri.
Con queste disposizioni, molti cacciatori che avrebbero voluto ristorarsi all’interno del centro storico, dopo una battuta di caccia, non sono certo incoraggiati a farlo. disertando l' appuntamento con i molti ristoranti dentro le mura. Ritengo che occorra maggiore flessibilità da ambo le parti: così facendo i disagi per i possessori di armi saranno minimi”.
Nei regolamenti di alcune riserve della Toscana il problema è stato affrontato e risolto, anche con il parere positivo della Lega Ambiente, individuando l’area del centro storico, in quanto non direttamente interessata alla salvaguardia delle specie faunistiche, come zona dove è possibile accedere trasportando comunque le armi scariche e chiuse in apposita custodia.