“Il canile della vergogna”: così hanno ribattezzato “Rifugio Speranza” i volontari che da anni si occupano gratuitamente dei cani randagi, attualmente di proprietà del sindaco.Canile della vergogna perché da 15 anni il canile versa in una situazione di precarietà che si è prolungata fino a diventare una consuetudine inaccettabile.
“Rifugio Speranza” sorge su un terreno di proprietà privata per il quale il comune paga regolare affitto: una situazione provvisoria dove i cani randagi, oggi 60, avrebbero dovuto rimanere per poco tempo prima di una sistemazione definitiva.
Ad oggi il canile, se così può essere chiamato Rifugio Speranza, manca di luce, acqua, pavimentazione e coperture idonee. I volontari sono costretti ad occuparsi dei cani passando ore ed ore all’aperto sia in estate che in inverno, in pessime condizioni igieniche, facendo inumani sacrifici per permettere una vita sana agli animali: un compito che hanno sempre svolto alla perfezione, non mollando di fronte alle continue false promesse degli amministratori che si sono succeduti negli anni e alle speranze che di volta in volta lasciavano intravedere, solo per amore degli animali che nonostante tutto riescono a condurre una vita serena proprio grazie al calore umano che ricevono nella struttura. Ieri è esplosa l’ennesima protesta dei volontari.
L’attuale amministrazione, dopo essere arrivata ai ferri corti con i volontari nei mesi scorsi, aveva promesso la costruzione di un nuovo canile entro il 31 dicembre di questo anno, oggi, ma a quanto pare di canili neanche l’ombra...e pensare che la costruzione del canile attualmente si potrebbe fare: il commissario prefettizio, dott. Francesco Tarricone, l’unico ad interessarsi realmente del problema, lo scorso anno aveva destinato 47.000 euro alla costruzione della nuova struttura.
I soldi ci sono, il progetto, pronto e realizzabile in 15 giorni, pure ma si continua con lo stesso atteggiamento passivo a cui il paese assiste da anni. A quanto pare le minacce dei volontari di lasciare tutto in mano all’amministrazione(per la cronaca farsi carico da soli della cura di 60 cani sarebbe impossibile e gli animali dovrebbero essere mandati nelle strutture dei paesi vicini con costi giornalieri insostenibili) non fanno paura perché ormai è noto il loro attaccamento agli animali e soprattutto l’infinita pazienza.
L’ultima promessa non mantenuta potrebbe però essere la goccia fatale per un vaso colmo fino all’orlo. Sembra averlo capito il sindaco Massimo Natali che, a quanto pare, ha convocato i volontari per un incontro urgente stamani..chissà magari l’ultimo giorno dell’anno si verificherà il miracolo che il paese e i suoi cani aspettano da anni.
Valeria Sebastiani