“GALEOTTO FU LIBRO E CHI LO SCRISSE”. DICE FRANCESCA A DANTE.
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Maurizio Nardi in
Articoli Toscanella • 01/11/2009 21.44.52
Perché se non avesse letto quel libro, insieme a Paolo, non si sarebbe trovata in quel posto.
Se non avessi spedito a Toscanella tutti quegli scritti sulle Guardie non si sarebbe sollevato tutto questo polverone.
E in parte mi addosso la colpa d’averlo sollevato.
Perché quanto scrive Sebastiano (farò una denuncia così Giggepica sarà costretto a rivelare chi sia) è vero; e in quello scritto ho letto non solo il mio nome, il cognome e la paternità, ma il nome, il cognome e la paternità di tutta l’anagrafe di Tuscania.
Purtroppo è così! Sebastiano ha ragione! Perché le guardie, da sempre, hanno costituito il capro espiatorio contro cui ci si scaglia, quando le cose non vanno come pensiamo che dovrebbero andare; perché si pensa che dovrebbero essere loro a risolvere quelle situazioni anomale che creano in noi rabbia e stizza.
Quando non si riesce a passare all’incrocio di Viale Trieste per la baraonda delle macchine che si scontrano in tutti i sensi. Di chi è la colpa?
Delle guardie che non ci sono!
E quando i lampioni della strada sono spenti?
A chi lo dite?
Io lo dicevo a Serafino.
Ed è inutile che continui.
Tanto Sebastiano ha fatto un elenco piuttosto dettagliato!
Per questo chiedo loro scusa.
E chiedo scusa anche per un’altra ragione.
Nel mio commiato avevo scritto:
“D’ora in poi non ci sarà più bisogno che le Guardie o chissachì vadano alla Polizia Postale per chiedere chi si celi sotto il falso nome di Lucio.
Avrei dovuto scrivere con più esattezza:
D’ora in poi non ci sarà più bisogno che “chissachì” vada alla Polizia Postale per chiedere chi si celi sotto il falso nome di Lucio.
Sarebbe stato più esatto.
Lucio. (Ormai chi voleva sapere chi fosse, lo sa!)