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DELEGAZIONE DI QUINTA DE TILCOCO INCONTRA IL SINDACO NATALI RICORDATO PADRE ALCESTE PIERGIOVANNI
Pubblicato da Fiorenzo De Stefanis in Corriere di Viterbo • 03/09/2009 18.10.53
Per conoscere la terra che ha dato i natali a Padre Alceste Piergiovanni, missionario in terra cilena, una delegazione guidata dal sindaco di Quinta de Tilcoco, dove “Padre Pier” ha operato a favore dei bambini e degli orfani fino al giorno della sua morte nel novembre del 2003, si è incontrata martedì scorso con il sindaco Massimo Natali, il vice sindaco Roberto Staccini ed altri assessori. All’incontro ha partecipato anche l’ex sindaco Alessandro Cappelli che lo scorso anno, recandosi in visita in Cile per conoscere meglio l’opera di “Padre Pier”, ha donato una Olla di bucchero contenente terra di Tuscania che è stata posta sulla tomba del benemerito concittadino. Insieme alle autorità cilene erano presenti anche alcuni rappresentanti dell’ associazione "Famiglie adottive pro I.C.Y.C." una onlus, costituita da famiglie adottive di bambini provenienti dall'Istituto I.C.Y.C. di Quinta de Tilcoco fondato e diretto per quaranta anni da Padre Alceste Piergiovanni. La tomba è in Quinta de Tilcoco, all’interno dell’I.C.Y.C. (Centro de proteccion de menores) di cui Padre Alceste è stato uno dei principali fondatori gestendone, poi, in prima persona, tutte le fasi di crescita, sia come infrastrutture sia come servizio sociale. La tomba di Padre Alceste è posta all’entrata dell’istituto sotto due file di platani secolari che formano un tempio naturale. “Si è scelto di realizzare un tomba parzialmente interrata perchè sia poco visibile, modesta, non appariscente – dice uno dei rappresentanti dell’ I.C.Y.C. - così come era Padre Alceste che ha sempre vissuto nella modestia, a contatto diretto con i bambini, senza sfarzi e lussi, con quello che è strettamente necessario per vivere, per essere più vicino “agli ultimi”, a chi non ha nulla. Egli è sempre stato molto orgoglioso del suo paese d’origine, Tuscania, uno dei più importanti centri della cultura etrusca. Spesso gli piaceva ricordare e compiacersi delle origini del suo paese natio, ricco di monumenti, chiese e reperti provenienti dalle belle e numerose necropoli. Per questo si è pensato ad una tomba che ricordasse queste origini, che ricordasse in particolare l’architettura funebre dell’etruria settentrionale della metà del VII secolo a.C dove in molti tumuli le strutture murarie sottostanti, che accolgono i defunti, sono interamente edificate e non scavate nella roccia”. La delegazione ospite dopo un momento conviviale è stata accompagnata in visita turistica ai più importanti monumenti di Tuscania.

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