“E’ un quadro desolante. Scorrendo la lista dei centri del Viterbese beneficiati dall’ultima distribuzione dei fondi regionali destinati alle opere pubbliche, per altro erogati responsabilmente dell’Amministrazione Marrazzo per fare argine alla congiuntura economica negativa, viene al pettine una drammatica realtà: Tuscania è esclusa da qualsiasi tipo di contribuzione.
Ciò significa che né le imprese locali, né i cittadini, potranno sfruttare le opportunità di carattere socio-economico che l’impiego di tale contribuzione consentirà ad altre decine di paesi della Tuscia. E’ questo un altro frutto avvelenato che i tuscanesi sono costretti a digerire, in seguito alla caduta anticipata dell’amministrazione precedente, di cui tutti conoscono i responsabili, e per colpa del lungo periodo di commissariamento che ne è seguito.
Ecco cosa intendevamo, quando, nel silenzio generale, mettevamo in guardia sui pericoli che avrebbe comportato la sospensione della rappresentanza democratica legittimamente eletta, succeduta al tradimento di chi oggi si erge a salvatore della patria.
Bene che vada, e ammesso che gli attuali amministratori siano in grado di presentare un adeguato piano di investimenti alla Regione, e, soprattutto, siano in grado di sostenerlo e di farlo finanziare, passeranno due anni, prima di vedere a Tuscania qualche cantiere aperto: il tempo minimo necessario alla presentazione dei progetti, alla loro approvazione, e all’espletamento di tutte le procedure necessarie.
Intanto siamo curiosi di sapere dove verranno reperite le risorse per le urbanizzazioni, per la sistemazione dei marciapiedi e per la pavimentazione del centro storico, insomma, per salvare dal degrado la città. Che tristezza, e, soprattutto, che rammarico, se pensiamo, ad esempio, a realtà come Bagnoregio, dove in virtù dell’annunciata visita di Sua Santità, Benedetto XVI, è tutto un susseguirsi di cantieri, mentre Tuscania, esempio mirabile e unico nel mondo di arte e architettura Romanica, langue in attesa di un futuro che si fa sempre più incerto”.
E’ questo il commento degli esponenti del movimento civico “Patto per Tuscania”, all’esclusione della città dalla lista dei finanziamenti regionali per le opere pubbliche.