GLI OPERAI LICENZIATI DELLA CARTIERA RISPONDONO ALLA DIRIGENTE
Pubblicato da
Operai Cartiera in
Articoli Toscanella 26/12/2009 19.44.32
Per chiarezza verso chi legge, facciamo presente che gli accordi presi dalla Sig.ra Zharikova, alla presenza di un nutrito gruppo di operai, prevedevano il pagamento per intero della mensilità di Ottobre entro il 18 Dicembre 2009 e di una parte della tredicesima mensilità entro la fine dell’ anno.
Tali accordi non sono stati rispettati, hanno portato alla dichiarazione di sciopero con conseguente richiesta delle mensilità in ritardo di pagamento, ma logicamente non di quella ancora in corso, come scritto.
Senza dilungarci sui motivi che hanno portato a questa situazione, ciò che colpisce chiunque legga l’ articolo scritto dalla Sig. Zharikova è il modo in cui vengono esposti gli argomenti.
Lo stile e i modi sono gli stessi che noi operai ci siamo sempre trovati davanti ad ogni nostra richiesta o trattativa portata avanti verbalmente, in breve, si dice una cosa e se ne fa un’altra e si riporta solo ciò che più aggrada.
Quello che la Sig. Zharikova dimentica, o forse non ha capito, è che la sera del 18 Dicembre, gli impianti sono stati fermati, nell’ assoluto rispetto di tutte le procedure di sicurezza, perché gli operai, esausti e delusi, sono entrati in sciopero, un diritto garantito dall’ articolo 40 della Costituzione Italiana.
Sciopero proclamato con tanto di dichiarazione sindacale, dopo un lungo periodo di stato di agitazione dichiarato e a conoscenza della Sig. Zharikova già dal 15 Ottobre 2009, perché gli accordi precedenti, purtroppo ma non per nostra colpa, presi verbalmente, non sono stati rispettati da parte dell’ azienda.
La Sig. Zharikova si dimentica che la sera stessa del 18 Dicembre ci ha detto di svuotare gli armadietti dai nostri effetti personali, dichiarando che all’ indomani nessuno ci avrebbe fatto entrare in azienda, questo alla presenza dei carabinieri da lei chiamati.
La telefonata che ognuno di noi ha ricevuto nella prima mattinata del 21 Dicembre da un membro della direzione, peraltro in alcuni casi usando toni minacciosi e senza dichiarare a cosa si andava incontro, è stata assolutamente inopportuna proprio perché era stato dichiarato uno sciopero e tutti noi aspettavamo l’ esito dell’ incontro dei sindacati con l’azienda di lunedì 21 Dicembre alle ore 13, per la cessazione o per definirne le modalità, questo aldilà del modo di esprimersi che ognuno ha.
Sul personale che ha continuato ad entrare in azienda, anche se alcuni di loro erano dichiaratamente favorevoli allo sciopero, non possiamo e non vogliamo esprimere nulla, ma si sa, ognuno ha le sue necessità e ognuno i propri valori, grazie a Dio.
Solo per chiarezza verso chi legge, vogliamo far presente che le persone che ricoprono il ruolo di operai effettivamente addetti a ruoli di produzione in azienda, non sono oltre la metà di quelli riportati dalla Sig. Zharikova nel suo articolo; inoltre molti dei presenti in azienda, non hanno “usufruito” come la maggioranza degli operai di cassa integrazione e pertanto hanno potuto contare su stipendi normali, essendo quindi meno esposti ai disagi che sono concausa dello sciopero.
Per quanto riguarda l’ invito che la Sig. Zharikova rivolge, solo dalle pagine web di Toscanella, alle maestranze disponibili a recarsi ad un incontro presso l’azienda alle ore 08.30 del 28 Dicembre 2009, volevamo farle presente che ci sono altri metodi più consoni al caso che la Sig. Zharikova ben conosce, come telegramma e telefono; negli uffici dovrebbero ancora conservare, benché licenziati, i nostri numeri sia di casa che di cellulare e anche i nostri indirizzi, per invitarci ad una riunione in azienda.
Potrebbe, anzi a questo punto, deve contattarci tramite i nostri sindacati che sono delegati a rappresentarci.
Ma la cosa più strana, visto che è firmata da lei, è che la Sig. Zharikova dimentica che con la comunicazione di licenziamento, ci ha anche diffidati dal presentarci sul luogo di lavoro.
Come dobbiamo prendere questo invito?
Ci dobbiamo preoccupare?
Sinceramente qualche dubbio sugli intenti dell’ azienda ci rimane.
Neanche noi siamo perfetti.
Gli operai licenziati da Cartiera di Tuscania