TUTTE LE INIZIATIVE PER IL 25 APRILE
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Fiorenzo De Stefanis in
Corriere di Viterbo 22/04/2009 16.49.50
Nei libri di storia che raccontano le attività partigiane nell’ Alto Lazio compare ufficialmente anche Tuscania. Per iniziativa di un folto gruppo di amici si è costituita la Nuova Brigata Matteotti, con la finalità di animare la commemorazione della festa nazionale del 25 Aprile. “A Tuscania operò la “Banda Matteotti" – si legge nei libri di storia sopra citati - costituita dagli ex internati politici Beno Gessi, repubblicano, Goffredo Oriolesi (Ricciotto) e da Gino Rossi (Il Maresciallo).
Vi apparteneva il prof. Armando Ottaviano, caduto poi alle Fosse Ardeatine. La “Matteotti” ebbe quattro caduti in combattimenti contro l'invasore.
Al pari di quasi tutte le altre bande del viterbese anche la “Matteotti” era collegata con il Raggruppamento Militare del Monte Soratte”. Questo il programma delle manifestazioni: Ore 11,00 Piazza Basile deposizione corona d’alloro sulla lapide che ricorda il prof. Armando Ottaviano martire delle Fosse Ardeatine in memoria di tutti i caduti per la libertà e cenni storici sui protagonisti dell’attività partigiana a Tuscania, Ore 12,00 – Parco Tor di Lavello, interventi sui temi della Resistenza e dell’Antifascismo e lettura di alcuni articoli della Costituzione.
L’associazione Tuscania d’Arte ha organizzato invece due eventi culturali per ricordare il valore sociale e politico del 25 Aprile 1944. Al Teatro Rivellino alle ore 21,00 andrà in scena “La Cerimonia” di e con Ferdinando Vaselli, spettacolo teatrale tratto dai racconti degli ex partigiani della provincia di Viterbo. Un altro spettacolo sulla memoria. Un’altra piccola cerimonia da festeggiare con i vecchi sempre più vecchi e i giovani sempre più lontani.
Il 26 aprile alle ore 10,30 sarà inaugurata la Mostra Fotografica “Morale della favola… volti e luoghi della Resistenza nella Tuscia” subito dopo alle ore 11,00 ci sarà la presentazione del libro “Morale della favola. Raccontare la Resistenza oggi” a cura di Marco Trulli. “Sette ritratti, sette voci, sette album familiari per ascoltare sette morali della favola più atroce dell’età moderna.
Un fotografo e sette partigiani: “Il tempo passa e stiamo diventando troppo anziani, in giro circolano troppe voci, vogliono riscrivere quella storia, ma come è possibile?...noi facevamo piccole cose insignificanti, non siamo degli eroi…”; scusate ma se vi prendevano mentre... beh, oggi non ci sarebbe il morale della favola”. La mostra rimarrà aperta fino al prossimo sette maggio.