Nelle nuove zone di espansione abitativa, così come previsto dai regolamenti urbanistici, alcune aree vengono destinate al verde pubblico. Il primo aprile del 2009, il commissario straordinario, con delibera assunta con i poteri della giunta comunale ha ceduto una parte di queste aree a dei privati.
La cessione dell’area, circa 270 metri quadrati di terreno, ha portato alle casse comunali poco più di seimilacinquecento euro. Non è la prima volta che il comune cede ai privati porzioni di terreno originariamente destinate al verde pubblico. Quasi sempre però si è trattato dell’alienazione di aree intercluse tra i vari fabbricati oppure di aree difficilmente utilizzabili dai residenti.
Comunque fino ad oggi non si è mai verificata l’opposizione alla cessione dei terreni da parte di altri cittadini che si consideravano lesi nei loro diritti. Questa volta invece alcuni residenti della zona Pian di Spille hanno deciso di impugnare l’atto deliberativo perché ritengono che la riduzione del verde pubblico lede i diritti della comunità. In particolare la cessione dell’area, la realizzazione dei muri di recinzione e la relativa apertura degli accessi, creerebbe una riduzione degli spazi una volta destinati alle attività di svago all’aria aperta dei bambini.
La vicenda è già stata resa nota alla nuova amministrazione comunale che si è riservata di verificare la legittimità della delibera e in subordine la possibilità di procedere alla revoca dell’atto. Le famiglie che si oppongono alla privatizzazione di questa area hanno richiesta un parere legale all’avv. Emilio Lopoi.
Il documento redatto dal legale è stato prodotto insieme alla richiesta di revoca della delibera agli amministratori comunali. “ Abbiamo motivo di credere che la nostra richiesta possa essere accolta – afferma uno degli interessati – le nostre case risultano già particolarmente danneggiate dalla realizzazione ravvicinata di altri fabbricati, se poi adesso viene diminuita anche l’area a verde di uso pubblico il danno è ancora più grande”.
Il parere legale presentato al comune evidenzia l’esistenza di vizio nei contenuti della delibera e asserisce che vi è stata violazione di legge, con un danno nei confronti di tutti coloro che direttamente o indirettamente usufruivano del verde pubblico alienato. Il vizio di fondo, secondo il legale, scaturirebbe tra l’altro dalla classificazione dell’area ceduta perché l’area a verde venduta ai privati fa parte di un comprensorio di edificazione ed urbanizzazione con standard urbanistici ben definiti perché inserito in una zona PEEP.