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TARAPOTO
Pubblicato da Luigi Cardarelli in Luigi Cardarelli • 12/12/2009 18.46.05
Quando volgevo in alto la testa dalla piazza di Tarapoto, vedevo la sagoma verde del "cerro escalera" sempre avvolta di nuvole nere e minacciose;poi guardando a nord, sentivo il calore e l'umidità dell’Amazzonia e pensavo che ormai dovevo andare da lei.

Ero da giorni nella regione di San Martin, che prende il nome dall'uomo che assieme al"libertador"Simon Bolivar liberò il Perù, una regione caliente, piovosa e poco abitata, un territorio di selve, fiumi e cascate senza strade asfaltate e con capanne di fango come in africa. A sud, nelle provincie di caceres e tocache, nascosti tra le selve dell alto corso del rio huallaga, ci sono ancora i terroristi di "sendero luminoso", attivi negli scorsi anni soprattutto nel narcotraffico.

Tarapoto, "città delle palme", con il suo aereoporto è l ultimo avamposto della civiltà, a nord ed a est si apre l'ampio bacino amazzonico, con l'immenso stato di loreto, ucayali e madre de dios, poi in brasile il mato grosso. Un territorio sconfinato, grande quasi quanto l'Europa, poco adatto alla vita degli esseri umani ma un paradiso per insetti, uccelli e rettili.

Qui, nelle valli del mayo e dello huallaga, quando arrivarono iconquistadores spagnoli, sterminarono tutti gli indios cumbazas e dice la leggenda che gli unici superstiti furono trasformati dal dio "apu" in un toro e una farfalla. Insediamenti umani di una certa importanza apparvero solo verso la fine del 700, con la nascita di tarapoto.

Consultai la cartina e parlai con il mio amico vincenzo, 150 km. a nord, a yourimaguas nello stato di loreto, c'era una lancia"ferry" che con 2 giorni di navigazione sul rio huallaga, ci avrebbe condotti ad iquitos, la"puerta"dell Amazzonia. Era natale e decidemmo di andare, mi recai al paradero"fermata" dei taxi e come sempre la trattativa fu rapida, simpatica e conveniente, purtroppo l'orario di partenza erano le 4, 30 del mattino!Si andava in Amazzonia, zona di febbre gialla, fine dei giochi e degli scherzi, una sola legge"la selva es mas fuerte che el elefante". Prendemmo la carrettera per la bellissima "laguna azul", qualche anno prima ci dirigevo una fazenda di tabacco, poi girammo a sinistra in un viottolo nella selva buia. Sulla via 2 auto e qualche capanna, poi quella che apparve non fu la luce del giorno ma una spessa, grigia e fittissima nebbia. I mango giganteschi sembravano ciclopi e la foresta sembrava più una brughiera del nord Europa piena di spettri.

Finì la selva e finì la nebbia ed si vide una strada nuova in costruzione, era vero allora, avevo conosciuto il costruttore brasiliano e la sua bellissima signora"paulista". In mezzo ad un oceano di verde, vedemmo yourimaguas, con il cielo grigio di nubi e la lancia sul fiume che già caricava a bordo persone e animali. Il tempo di fare una buona colazione, di comprare acqua e di fare un giro nella piacevole cittadina amazzonica che ricevemmo il saluto di un forte scroscio di pioggia tropicale.

Dopo 5 giorni di piogge incessanti che gonfiarono i fiumi, dovetti tornare da iquitos a tarapoto in aereo, per non perdere giorni sulla lancia controcorrente. Rientrando in hotel a tarapoto, la signora juli, mi sorrise preoccupata poichè il giorno della mia partenza per yourimaguas, "bandidos" avevano assaltato i taxi sulla strada. dicembre 2006 oriente peruviano

LUIGI CARDARELLI

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