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UFFICIO TECNICO LA TROTTOLA DEI DIRIGENTI
Pubblicato da Fiorenzo De Stefanis in Corriere di Viterbo • 09/10/2009 18.11.03
L’ufficio tecnico comunale è come l’amante galeotto che faceva girare come fosse una trottola la “Bambola” della celeberrima canzone di Patty Pravo in voga negli anni ’60. Da qualche anno, dopo i raggiunti limiti di età del decano Domenico Lancioni che ha svolto proprio questo ruolo per tanti anni, compresa la delicatissima fase della ricostruzione post terremoto, tutti i dirigenti che gli sono succeduti hanno “trottolato”, chi più e chi meno dopo pochi mesi, decidendo motu proprio di cambiare aria.

In meno di dieci anni, si sono avvicendati alla dirigenza dell’ufficio tecnico ben tre diversi dirigenti: L’ultimo in ordine cronologico è l’ing. Paolo Rossetti, assunto dal commissario straordinario nel il quale nello scorso mese di settembre ha chiesto ed ottenuto la mobilità che si è già perfezionata andando a lavorare nel vicino comune di Montalto di Castro.

Adesso la giunta Natali ha indetto un bando per cercare un nuovo responsabile dell’ufficio tecnico. “ È intenzione di questa amministrazione – si legge nella delibera - procedere, tramite stipulazione di un contratto di lavoro di diritto privato a tempo determinato a far data dal 1.11.2009 fino al completamento del mandato elettorale fatta salva la facoltà dell’Ente di ricoprire a tempo indeterminato il posto, all’affidamento di un incarico di “Funzionario Tecnico”, ingegnere o architetto, da impiegare nella terza area dipartimentale: servizi tecnici e manutentivi”.

L’amministrazione comunale cerca un nuovo dirigente perché nell’organico attualmente impiegato ma anche nell’intera organizzazione comunale non esistono altre figure professionali in grado di assicurare le competenze appropriate per la gestione del servizio. E’ stata scelta invece la procedura del rapporto autonomo professionale perché le vigenti norme non consentono di assumere personale dipendente.

Il turnover di tutti questi dirigenti nel breve lasso di tempo di dieci anni può avere tante spiegazioni. Sicuramente quelle legate alle libere scelte di carriera dei lavoratori, oppure la possibilità per alcuni di avvicinare la propria sede di lavoro a quella di residenza ma anche la difficoltà di operare in un comune dove l’attività dell’ufficio è sempre sottoposta a continuo stress. La mobilità della forza lavoro caratterizza questo particolare periodo storico, succede un po’ ovunque, anche se nella pubblica amministrazione degli enti locali questo fenomeno si avverte in maniera molto ridotta. Speriamo però che questa volta sia la volta buona. Altrimenti conviene esternalizzare il servizio e non ci si pensa più!

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