COOPERATIVA LAVORATORI DELLA TERRA CARLA SALVATORI: VENTICELLO CHIAMATO CALUNNIA
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Fiorenzo De Stefanis in
Corriere di Viterbo 17/10/2009 21.31.00
L’avvocato Carla Salvatori, a tre mesi dall’insediamento del nuovo CdA della Cooperativa Lavoratori della Terra, preceduto da fortissimi scontri verbali e polemiche a suon di manifesti, torna sull’argomento. “Vi ricordate ancora della lotta di popolo – afferma Carla Salvatori - chiamato a raccolta per salvare dal disastro la Cooperativa e raggiungere il tanto auspicato rinnovamento in occasione dell’assemblea fissata per l’approvazione del bilancio e rinnovo delle cariche sociali tra il 23 maggio ed il 29 giugno in concomitanza con la campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio Comunale?
Finita la sbornia cosa rimane? Sono passati tre mesi, i riflettori si sono spenti ed è rimasto solo il soffio della calunnia che gironzola da un bar all’altro. In piena sbornia, come tutti sanno, la ragione è morta ed è inutile parlare di legalità, onestà, rispetto delle persone e rispetto soprattutto della storia delle persone che hanno costruito realtà ispirate ad alti valori ed in particolare al bene comune contrastando sempre gli interessi personali e meschini che di volta in volta si presentavano e continuano a presentarsi.
Ora, dopo tre mesi, vogliamo provare a disturbare quel venticello offrendo, non solo ai soci della Cooperativa, semplici dati sui quali ragionare. Nel 1946 veniva costituita la Cooperativa – nel pieno della lotta per l’occupazione delle terre – con il sacrificio di molti contadini (che all’epoca venivano chiamati compagni) e l’impegno e sacrificio personale di Nicola Salvatori che ha sempre seguito i binari della legalità, onestà e giustizia per favorire il processo di riscatto sociale. Nel 2001 moriva Nicola Salvatori.
Sino al 2000/2001 la Cooperativa ha avuto una organizzazione efficiente, bilanci trasparenti, decisioni collegiali, riserve consistenti con depositi bancari di oltre 1 miliardo di lire. Nel 2004 viene constatata una riduzione della liquidità di circa 800.000.000 di lire e scoperti bancari, finanziamenti sottoscritti e debiti per oltre 400.000 euro (lire 800.000.000).Nel 2005 viene destituito il Presidente in carica che viene espulso anche da socio della Cooperativa (espulsione confermata con sentenza del Tribunale di Viterbo n.815/06). Dal 2005 gli amministratori in carica sino al 2009 iniziano l’opera di “bonifica” della situazione contabile e debitoria con particolare attenzione alla trasparenza dei bilanci, alla riduzione dei costi, alla ricostituzione del patrimonio.
Nel 2009 viene consegnata la Cooperativa al nuovo Consiglio con un bilancio approvato all’unanimità depositi vincolati per 90.000,00 euro e depositi in c/c di circa 50.000,00 euro, tutti i costi del raccolto in corso pagati, tutti i debiti lasciati dalla vecchia Presidenza assolti, eseguito un impianto di irrigazione costato 22.000,00 euro, tutti gli adempimenti per la sicurezza sul lavoro realizzati con un costo di euro 23.000,00, un trattore gommato acquistato usato per euro 20.000,00.
Il tutto mantenendo un lavoro dignitoso e regolare a circa 20 lavoratori tra fissi e stagionali e rispettando Statuto e leggi e soprattutto lo spirito cooperativo. Presidente e consiglieri del Consiglio uscente hanno la coscienza a posto e restano, con attenzione, in ascolto di quel venticello chiamato calunnia che gironzola di bar in bar ancora in attesa che venga spazzato via da un po’ di verità, rispetto dei fatti, della legalità e della Storia, che soli possono dare credibilità al tanto sbandierato rinnovamento”.