Succede a Tuscania - Articoli 2009       

Sempre intelligente e fuori dal coro, il buon Filippo Facci scrive oggi su Libero che se non fosse per i problemi giudiziari da sistemare del premier, di quello che dice Fini , non importerebbe proprio niente a nessuno.

Facci giustamente scrive che in fondo Gianfranco Fini non è fuori linea, visto che il PDL una linea politica non ce l'ha. Io mi permetto di aggiungere che non è uno scontro tra due destre, dal momento che di destra non se ne vede neanche una.

Quello in corso semmai, è lo scontro per guidare il nuovo "pentapartito", che una volta aveva 3 capi (Craxi-Andreotti-Forlani), mentre adesso ne ha soltanto due. Di tutto quello che fa il PDL, nulla è molto diverso da quello che faceva il centrosinistra, a parte il fatto che piacciono molto di più le donne e molto meno i travestiti, e meno male.

Berlusconi e Fini sono solo due "gattopardi" che lottano esclusivamente per il potere e non certamente per quello che pensano, se pensano. L'unica idea che Fini ha espresso in 30 anni è quella di "rappresentare se stesso", mentre quella del cavaliere è quella di difendere gli interessi di se stesso.

Per quei 4 gatti che credono ancora negli ideali e nei valori della destra, l'idea ormai di essere solo dei "berluscones" o dei "finiani", è ininfluente, indifferente, spesso umiliante. Eppure a Sparta la "diarchia" governò bene e per lungo tempo, anche se i due sopradetti non sembrano proprio un Agesilao o un Leonida, sopratutto non li vedo sacrificarsi alle"Termopili" per il bene della patria.

Non mi sembra affatto avventato dire che era molto meglio quando c'erano le ideologie e sopratutto le idee. Liberiamoci dei due litiganti e riprendiamoci le nostre idee immortali.