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IL PDL RISPONDE A LIBERATI E AVVERTE: ANCHE PER IL FUTURO SAREMO CONTRO I SABOTATORI
Pubblicato da Fiorenzo De Stefanis in Corriere di Viterbo • 14/06/2009 8.26.33
Il PDL risponde a Liberati smontando le argomentazioni usate per dimostrare la faziosità dei dirigenti provinciali del partito.

“Crediamo che il Sig. Liberati Leopoldo avrebbe dovuto usare il termine “avversari” con maggiore chiarezza perché, se tra gli avversari viene inclusa la lista “PdL – Berlusconi per Natali”, unica e sola titolata, che vi piaccia o no, ad utilizzare il simbolo nazionale del centro destra, allora non servono ulteriori parole e qualunque problema è chiuso, da ora e per sempre. Se invece tra gli avversari non è compresa la lista “PdL – Berlusconi per Natali” allora ci si deve spiegare perché i candidati, sedicenti di centro destra, non erano inclusi nella lista che ufficialmente rappresentava lo schieramento di governo.

Del resto è facile smentire la presunta “correttezza” ed il “massimo rispetto” tenuto in campagna elettorale. Si potrebbe approfondire l’analisi di quelli che sono stati i così detti “errori nelle schede elettorali” che a noi risultano tutt’altro che errori.

Si potrebbe analizzare il comportamento di coloro che vengono definiti “referenti provinciali e regionali”: non abbiamo visto alcun referente provinciale al fianco della vostra lista civica, sedicente di centro destra, e ne abbiamo visto solo uno regionale e purtroppo anche uno nazionale che, vogliamo credere, non totalmente al corrente degli eventi che hanno preceduto le scelte dei vertici provinciali del PdL, la cui presenza ha certamente condizionato il voto di alcuni: nessuno potrà mai dire quanti.

Gli eventi si possono riassumere molto sinteticamente nei seguenti passaggi:
1) i tesserati di Alleanza Nazionale hanno scelto come proprio candidato Massimo Natali (Liberati non aveva più alcun titolo a candidarsi);

2) sul tavolo provinciale del PdL sono arrivati i nomi di Massimo Natali e Fabio Bartolacci;
3) durante l’ultimo incontro tenutosi alla presenza di tutti i rappresentanti provinciali del PdL (Marini per FI, Grassini per AN, Ciccioli per la DC per le Autonomie, Fraticelli per Giovanardi) Natali affermò che avrebbe accettato qualunque decisione del PdL provinciale e fu seguito da analoga dichiarazione di Bartolacci;

4) il gruppo dei giovanardiani che, già nel 2006 aveva determinato la perdita del centro destra dei Comuni di Tuscania e Tarquinia ha voluto caparbiamente appoggiare Liberati nel suo personalissimo progetto: voglio fare il Sindaco. Nessuno può e deve analizzare i fatti solo alla luce dei risultati.

All’inizio della campagna elettorale l’idea di Liberati appariva malata di protagonismo ma la divisione del centro destra voluta dai giovanardiani appariva follia pura. La scelta metteva a serio rischio il successo del centro destra che, se unito, anche senza Liberati, avrebbe raccolto consensi, come si usa dire, a mani basse.

La scelta di Natali è stata operata dal PdL provinciale su indicazione delle componenti del PdL di Tuscania che hanno fatto sapere che, la quasi totalità dei candidati che poi hanno dato origine alla lista “PdL – Berlusconi per Natali”, non avrebbero partecipato ad una lista capeggiata da Bartolacci.

Se per fiducia nel futuro si intendono candidature provinciali e/o regionali allora quella fiducia, per quanto ci riguarda è mal riposta perché la casa del centro destra potrà fare volentieri a meno di coloro che, mentre la si sta costruendo, operano sabotaggi, ora minando un pilastro, ora abbattendo un muro portante, ora segando una trave”.

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