Aeroporto e risorse morte: un cittadino tuscanese critica e propone.
Qual'è l'argomento che tiene banco?
L'aeroporto; sembra che se non facciamo l'aeroporto, siamo tutti perduti. Puntiamo i nostri occhi un po' più in la dell'orizzonte, ci accorgeremmo che abbiamo risorse che non sfruttiamo.
Pensiamo a valorizzare il nostro settore agroalimentare con i prodotti che facciamo da secoli.
Le nostre nocciole, le castagne dei Cimini, il nostro olio extravergine di Canino e Vetralla, vendiamocelo bene, il grano duro della maremma, gli ortaggi del litorale, il latte di pecora, il nostro favoloso vino aleatico. Tutti prodotti a cui manca solo un brand (un marchio), crederci un po' di più, un canale pubblicitario e siamo proiettati in una dimensione che può assumere aspetti internazionali. E i nostri due bellissimi laghi? Trascurati, ma di rara bellezza ed origine, li avessero al nord due laghi così sarebbero sommersi da orde di turisti nordici. Senza parlare delle nostre numerosissime fonti termali che da millenni sono meta di bagnanti che in esse si ristorano.
Tutto questo situato a pochi km da Roma, un bacino anche internazionale di milioni di consumatori, clienti, turisti.
Ma forse la cosa più trascurata della provincia nostra è la cultura e la storia etrusca. Un popolo così misterioso e affascinante, ancorché così poco conosciuto, che per lungo tempo ha rivaleggiato con Roma ed ha contribuito esso stesso allo sviluppo ed alla crescita della sua grandezza fino al periodo repubblicano. E forse la nostra provincia dimentica che quella etrusca è la civiltà più elevata che sia apparsa nella penisola fino alla creazione dell'urbe dei sette colli!
Smettiamola di piangerci addosso, le risorse ci sono, tiriamoci su le maniche e diamoci da fare, la manna dal cielo non cade più da secoli!
Lettera firmata