BILANCIO COMUNALE SERVONO SCELTE CORAGGIOSE
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Fiorenzo De Stefanis in
Corriere di Viterbo 08/12/2009 18.40.59
Le difficoltà economiche del comune, paralizzano ormai da anni, l’attività delle amministrazioni comunali che non riescono a trasformare i buoni propositi dei programmi elettorali in fatti concreti. “Non ci sono i soldi” è diventata ormai da tempo una noiosa cantilena.
Le richieste dei cittadini per ottenere servizi, programmi di sviluppo o peggio ancora il soddisfacimento di un diritto come la realizzazione di opere di urbanizzazione già pagate, cozzano tutte di fronte al buco di bilancio.
Con un bilancio così Tuscania non ha futuro. Zero investimenti, zero sviluppo. Con la finanziaria in discussione in questi giorni in parlamento nel triennio 2010/2012 le cose andranno ancora peggio. Sono previsti ulteriori e nuovi tagli dei trasferimenti agli Enti Locali e alle Regioni.
Queste nuove restrizioni se non vengono ammortizzate in altro modo si trasformeranno in ulteriori tagli alle spese per i servizi alle persone o allo sviluppo economico.
La soluzione a Tuscania dove tutte le imposte e tasse comunali sono già state portate all’aliquota massima non può essere ricercata nell’ inasprimento della politica tariffaria come l’aumento della tariffa sui rifiuti solidi urbani, le mense scolastiche o la tassa di smaltimento dei rifiuti, queste scelte costituirebbero un peso insopportabile per le famiglie monoreddito, gli anziani soli e i tanti nuovi poveri.
Servono scelte coraggiose non è più possibile temporeggiare ulteriormente per evitare il confronto con l’opinione pubblica.
La realizzazione di alcune opere pubbliche rappresenta ormai la somma urgenza: strade impraticabili, edificio scolastico di Viale Trieste, opere di urbanizzazione dei nuovi insediamenti abitativi, solo per citarne alcune.
La legge finanziaria 2007, all’art. 1, comma 145 e seguenti, ha previsto per i comuni la facoltà di istituire una nuova imposta denominata “Imposta di Scopo”, destinata esclusivamente alla parziale copertura delle spese per la realizzazione di opere pubbliche, in molti comuni del centro nord questa possibilità di reperire risorse è stata attivata.
Sono stati prima di tutto informati i cittadini, raccogliendo le loro proposte e anche le loro critiche, poi però dopo aver guadagnato la fiducia dei cittadini sono stati realizzati i progetti. La vendita del patrimonio immobiliare, tra l’altro già realizzata dal commissario straordinario, se pure molto criticata viene praticata da molti comuni italiani.
La dismissione dei beni comunali che non portano utili al bilancio del Comune, di fronte ad una situazione di crisi strutturale del bilancio, viene ritenuta un operazione corretta.
Questi immobili non solo non rendono nulla alle casse del comune ma costituiscono un costo per la loro manutenzione e messa in sicurezza. A Tuscania piuttosto che vendere gli immobili comunali sarebbe più opportuno utilizzarli evitando così di pagare canoni di locazione di beni privati.
In passato è stata ignorata o sottovalutata la proposta di Dario Mencagli di emettere i BOC per finanziare la realizzazione del nuovo Polo Scolastico all’Olivo. Invece sono oltre tremila i comuni italiani che hanno fatto ricorso a questo strumento finanziario.