Scrive l'on. ed ex ministro Antonio Martino, persona notoriamente perbene e tessera n. 2 di Forza Italia, che il PDL non ha alternative anche se non rappresenta certo una gran coalizione.L'onorevole afferma pure che di cambiamenti veri, malgrado gli annunci, non ce ne sono stati e che l'Italia è sempre la stessa.
Ora non si riesce a capire perchè, con una forza che dispone di 100 deputati in più, si debba passare l'inverno a flirtare con D'Alema e con Casini.
La verità è che si cerca un clima più disteso e accomodante per "sistemare" i guai giudiziari del cavaliere, considerando che la maggioranza non possiede la coesione desiderata.La verità è che per "fare" bisogna prima "saper cosa fare" e che prima ancora bisogna aver delle idee su "cosa fare".Da che mondo è mondo chi si appella al buonismo, al senso di responsabilità, alla concordia, al compromesso, non vuole altro che perpetuare il proprio potere ed i privilegi.
Come diceva Ezra Pound, chi ha le idee deve tradurle in azioni;se ne ha.Molti "maggiordomi" di Silvio dicono che è tattica illuminata, per il bene della patria, quasi fosse Quinto Fabio Massimo il "temporeggiatore" ma non si vede proprio come Di Pietro e Travaglio potrebbero essere paragonati al terribile pericolo che fu Annibale, per Roma.
A me pare invece che questa ricerca del compromesso, spesso ossessiva, sia tattica di andreottiana memoria, tesa semplicemente a tirare a campare, a galleggiare.
Malgrado i consuntivi superottimistici del cavaliere abbiamo appena visto, come pochi centimetri di neve possano mandare in tilt aereoporti e stazioni di una nazione intera, per giunta ben industrializzata. Altra cosa da capire, ma ormai vecchia, è come delle aziende pubbliche costino così tanto per fornire servizi così pessimi.
Anche ad Orbetello in Toscana, per un concorso comunale, abbiamo avuto prova del livello culturale di quelli che cercano di entrare nella pubblica amministrazione.
Eppure molti di questi diventano magistrati, non solo ma a volte anche giudici costituzionali!Non credo comunque sia corretto proclamare che va tutto molto bene solo perchè in passato si è visto di peggio.
Magari se Silvio si rendesse conto che fare un pò meglio di Prodi,o meno peggio,non dà nessun accesso per entrare nella storia, allora forse sì che si impegnerebbe di più.
LUIGI CARDARELLI