TUSCANIA MAGLIA NERA DI BRUNETTA
Pubblicato da
Fiorenzo De Stefanis in
Corriere di Viterbo 21/05/2009 17.50.03
Il ministero ha pubblicato i dati, relativi ad aprile ed elaborati in collaborazione con l'Istat, sulle variazioni delle assenze per malattia dei dipendenti pubblici rilevate nella regione: “La "maglia nera" della classifica nel Lazio è invece appannaggio del Comune di Tuscania: nell'amministrazione della cittadina del viterbese il ministero calcola, mettendo in confronto i dati dell'aprile 2009 con quelli del 2008, un incremento del 319% delle assenze per malattia”. Questa notizia è stata diffusa a livello nazionale da tutti i mezzi di comunicazione di massa, mettendo ancora una volta alla berlina Tuscania. I dati statistici che mettono Tuscania al vertice regionale dell’assenteismo, per quanto riguarda i dipendenti pubblici sono stati utilizzati per dimostrare gli effetti della così detta cura Brunetta. Ad una lettura superficiale del dato viene spontaneo pensare che i fannulloni si trovano tutti a Tuscania: invece purtroppo non è così. Negli ultimi mesi sono deceduti, in età tutt’altro che avanzata due dipendenti comunali che sono stati d’esempio per l’impegno nel lavoro. Se sono deceduti significa che la loro assenza per malattia, a volte molto lunga, non è stata una scusa da “fannulloni” asseverata con la complicità del medico di fiducia compiacente. I dati statistici questa volta e in questo caso sono del tutto bugiardi. Due dipendenti, assenti per tanti mesi a causa della grave malattia, nel caso dell’organico dei dipendenti pubblici di Tuscania, rappresentano in termine percentuale assoluto un dato rilevantissimo tale da falsificare il valore sulla lotta all’assenteismo tanto cara al ministro Brunetta e ai denigratori dei dipendenti pubblici. Invece delle statistiche taroccate, Tuscania ha un problema reale per l’applicazione del provvedimento Brunetta sulle assenze per malattia. Le casse comunali non dispongono delle risorse per avviare l’attività di controllo utilizzando le visite fiscali. Il Consiglio di Stato con sentenza n. 5690/08 ha stabilito in via definitiva che chi dispone la visita deve pagare una quota parte del corrispettivo alla ASL che attualmente ammonta a circa 40 euro a visita. Le disposizioni di Brunetta prevedono che la visita fiscale venga attivata dopo un solo giorno di malattia. Il comune di Tuscania non ha le risorse necessarie per rendere operativa questa attività di controllo. Anche nel mondo della scuola si pone lo stesso identico problema: “Non bastavano i debiti per le supplenze e la tassa di rimozione rifiuti, che già avevano messo in ginocchio tante scuole – afferma un dirigente sindacale - adesso ci mancavano pure le visite fiscali. Molti infatti non sanno che per il 2009 il Ministero non ha ancora autorizzato alcun finanziamento per il funzionamento, come a dire che non c’è neppure un centesimo per le spese postali e telefoniche, registri, fotocopie e neppure per le visite fiscali. Di questa situazione anche i genitori iniziano a preoccuparsi. Il governo non ha ancora comunicato il contributo ordinario per l'anno 2009 e quindi stanno giustamente temendo che le scuole debbano utilizzare i fondi derivanti dai contributi versati dalle famiglie per le iscrizioni per pagare i costi delle visite fiscali”.