Lo avevano già annunciato durante la proclamazione dei vincitori della prima edizione del concorso “JazzUp Live”, ma ora è ufficiale. Si tratta del progetto “Pinocchio Jazz”, ulteriore arricchimento del Premio “JazzUp Live 2009”, che l’Associazione “Musica & Territorio”, in stretta collaborazione con Teatro Ricerche-Teatro della Rocca di Tuscania, ha deciso di istituire miscelando il jazz all’arte del teatro dell’improvvisazione.
Questo progetto darà la possibilità ai vincitori della seconda edizione del Premio “JazzUp Live”, oltre ad esibirsi durante la manifestazione che si terrà a Viterbo a fine agosto, anche di collaborare alla produzione della colonna sonora di uno spettacolo, pensato per un circuito internazionale, dal titolo, appunto, “Pinocchio Jazz” per la regia di Mario Gallo.
“Quella di poter creare il canovaccio di una favola cosi antica come quella di Pinocchio attraverso le note del jazz – affermano Giancarlo Necciari e Marcello Balena di Musica e Territorio - crediamo sia un’esperienza davvero unica ed eccezionale. Da sempre, infatti, l’obiettivo della nostra Associazione è dare la possibilità ai giovani di esprimere il loro talento cercando di arricchire il nostro territorio con il loro prezioso supporto”. “Pinocchio Jazz” è dunque un percorso artistico basato sulla tecnica dell’improvvisazione, che lega il jazz a questa forma di rappresentazione teatrale, dove tutti gli attori esprimono spiccate capacità creative.
“Pinocchio è un testo-pretesto – ha spiegato il regista
Mario Gallo - per affinare il racconto di una storia a intermittenza che non ha confini e che spesso trascende l’assurdo e cade casualmente nel non senso, nel grottesco e nell’ironia ingenua, poetica, percorrendo la precarietà della vita e dell’arte all’interno di uno spazio vuoto… ogni volta da ricomporre, tra ordine e disordine”. Il Jazz e la Commedia dell’Arte diventano dunque componenti fondamentali per sviluppare il contenuto dell’opera in una chiave che sia tanto tradizionale quanto innovativa, tramite l’uso della mezza maschera, degli strumenti e dei corpi dei performer, attori e musicisti.
“Sulla scena musica e maschere interagiscono praticando dal vivo l’improvvisazione delle note e delle azioni – ha aggiunto Gallo - che attraversano insieme uno schema dato tra musica e teatro: un canovaccio (una sequenza di scene) dal quale i performer usciranno ed entreranno elegantemente per dare, alla fine, una conclusione logica alla storia più antica del mondo”.