INCIDENTE IN VIA DELLA TORRETTA: VIVA PER MIRACOLO PARAPETTO PERICOLOSO
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Fiorenzo De Stefanis in
Corriere di Viterbo 04/05/2009 15.11.46
Per fortuna, o per miracolo, A.M. la bambina di undici anni catapultata nel vuoto dalla bicicletta, da Via Poggio Barone al sottostante giardino del Palazzo Baronale, è fuori pericolo anche se avrà bisogno di un lungo periodo di cure. Un incidente che per la dinamica dell’ accaduto è apparso incredibile, tanto che appena si è diffusa la notizia nel pomeriggio di domenica scorsa, molti lo ritenevano inverosimile.
Invece, l’impatto della ruota anteriore della bicicletta con il parapetto che in Via Poggio Barone sovrasta il giardino privato del Palazzo Baronale, ha funzionato come una vera e propria catapulta. “Adesso dobbiamo domandarci se quel luogo, largamente frequentato per giocare da ragazzi e bambini, non presenti situazioni di pericolo che debbano essere messi in sicurezza – afferma una giovane insegnante della scuola materna – il muro che funziona da parapetto di fronte alla scalinata del Palazzo Baronale è molto basso e andrebbe messo in sicurezza magari apponendo una ringhiera in ferro battuto”. Da sempre il luogo dell’incidente viene frequentato da ragazzi ed adolescenti che così come i turisti lo trovano particolarmente suggestivo.
Da quel luogo si gode uno dei più belli scorsi sulle bellezze del centro storico di Tuscania e sulla valle del Marta da dove si ergono imponenti il Rivellino, San Pietro e santa Maria Maggiore. Un luogo tanto bello da essere scelto per le dichiarazioni d’amore, una circostanza questa che ha ispirato i giovani a coniare un modo tutto particolare per indicare la scalinata del Palazzo Baronale, il luogo dell’incidente è meglio conosciuto dai ragazzi come “San Pinocchio”, in riferimento chiaramente alle bugie che vengono raccontate.
Da luogo preferito per il gioco e per le effusioni amorose, domenica scorsa il Palazzo Baronale poteva essere ricordato come la scena di un tragico incidente. “ Credo che ognuno do noi abbia un proprio destino – afferma uno dei primi soccorritori – tanto è vero che quando sono riuscito tra i primi ad arrivare nel luogo dell’incidente non ho creduto ai miei occhi vedendo la bambina cosciente se pure dolorante che rispondeva alle domande della madre.
Tra me e me, guardando l’altezza della caduta, pensavo che qualcuno dal cielo ha messo una mano sulla bambina. Magari mi dicevo, se la bicicletta avesse impattato sul parapetto con un altra angolazione, la bambina non sarebbe stata catapultata nel dirupo.
Oppure, e questo che sto dicendo deve essere preso in seria considerazione dalle autorità, bisogna intervenire per rimuovere le numerosissime situazioni di pericolo che ci sono a Tuscania, ad iniziare proprio dai luoghi di maggiore concentrazione dei ragazzi.
Mi riferisco nello specifico al luogo dell’incidente ma anche alle buche non segnalate, ai fili elettrici che sporgono da diversi pali della pubblica illuminazione, alle centraline elettriche che non sono chiuse e quindi facilmente manipolabili, alle grondaie pericolanti come nel caso del quartiere ex Gescal dove da un intero isolato cadono ogni giorno blocchi di cemento, alla zona degli impianti sportivi con le recinzioni divelte che consentono ai ragazzi di avventurarsi senza problemi anche di notte all’interno delle strutture e potrei continuare con altre numerose segnalazioni”.