Tuscania - Il ricordo del giovane Simone Cavalloro, tragicamente scomparso in un incidente stradale
Una sera d’agosto, una curva, un rettilineo, un’auto che va fuori strada e una vita spezzata a 21 anni. La vita di Simone Cavalloro che non ha fatto più ritorno nella sua Tuscania, dove viveva con la famiglia: mamma Anna, papà Luigi e i nonni Carlo e Maria Novella. Vite spezzate anche le loro da quel 31 agosto scorso.
Vite che faticosamente, dolorosamente e dignitosamente stanno cercando un senso, un perché, un segno, una risposta. “Simone ora riposa nell’angolo più bello del firmamento – dice Giulia, la sua fidanzata, in una lettera – il luogo dove solo può andare chi ha avuto fino in fondo rispetto per la vita. Il luogo degli angeli. Il luogo di chi ho amato e amerò per sempre”.
“Simone – spiega il nonno Carlo Comparini – era un ragazzo educato, non aveva grilli per la testa, faceva una vita tranquilla. Aveva modi gentili e non si risparmiava su nulla. Non beveva, non fumava, aveva amicizie sane, era benvoluto da tutti perché per tutti aveva un sorriso e una parola. Questo sacrificio e l’immenso dolore che ha provocato vorrei che almeno servissero come esempio ai suoi amici ma anche a tutti i ragazzi che troppo facilmente si lasciano andare nel vortice dell’alcool e delle droghe. A quelli che si mettono in auto, magari ubriachi, e spingono troppo l’acceleratore, non considerando che basta un attimo per sconvolgere le loro vite e quelle dei loro familiari. A loro Simone avrebbe detto di assecondare sì la loro esuberanza giovanile, ma comunque di non smettere mai di rispettarsi e di rispettare gli altri”.
L’affetto e la vicinanza che Tuscania, e non solo, ha tributato a Simone e alla sua famiglia è stato corale, di un’intera comunità. “La vicinanza delle persone – dicono i familiari – è stata forse la risposta più eloquente di quanto Simone abbia seminato durante i suoi ventuno anni di vita”. I ringraziamenti da fare sono tanti, i nonni snocciolano nomi e cognomi. La lista è molto lunga ma papà Luigi ad un nome e un cognome ci tiene particolarmente: il dottor Vincenzo Potestio.
“Gli attimi di felicità – sono le parole che mamma Anna rivolge a suo figlio – sono quelli della tua presenza su di noi, vivere tutto il giorno nell’aspettarti, nel momento in cui ti rivedremo, nutrire l’immagine delle tue carezze, possederti solo per noi in un’ombra quasi creata, sentirti nel nostro cuore vivo e reale, sei la nostra forza,il nostro orgoglio.
Sei il nostro angelo che ha saputo donare con un semplice sorriso l’amore e la felicità, la voglia di vivere all’intero paese e attraverso te ringraziamo tutte le persone che ti sono e ci sono vicine in tanti modi, perché non c’è gioia più grande di sapere che il nostro amore lo hai saputo donare e che tutti ti vogliono bene, tutti avranno sempre un dolce pensiero su di te, irraggiati dal tuo splendido sorriso.
Per questo ti amiamo, dolce e splendido angelo: la mamma, il babbo, i nonni. Un bacio a tutti da Simone”.