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LA PATATA BOLLENTE DEL BILANCIO COMUNALE
Pubblicato da Fiorenzo De Stefanis in Corriere di Viterbo • 18/03/2009 2.53.41

Ancora non è possibile conoscere con quali soluzioni il commissario straordinario dott. Tarricone ed il suo vice dott. Galletta metteranno mano, proprio in questi giorni, al bilancio preventivo del Comune per il 2009, che dovrà essere approvato entro il 31 marzo. Intorno alla patata bollente delle casse comunali adesso che si avvicinano le elezioni anticipate è possibile ascoltare, da parte dei vari promotori delle liste, considerazioni che in alcuni casi possono essere etichettate come “strategicamente disfattiste” ed in altri “ingenuamente ottimiste”. I cittadini, almeno quelli che sono un po’ più abituati a fare i conti con le loro attività imprenditoriali, sanno per esperienza che i bilanci delle imprese private come quelle degli enti pubblici nel tempo medio non si prestano a scorciatoie. L’opinione pubblica tuscanese è attenta più di quanto non si pensi al risanamento del bilancio comunale. Molti hanno capito che quando si discute di bilancio si parla dei propri soldi, non conta, poi, se a firmarlo sia il commissario straordinario o una giunta di destra o di sinistra. Tra l’altro nel futuro non molto remoto con l’approvazione del federalismo fiscale i cittadini chiederanno sempre più attenzione ai temi della spesa pubblica perché le scelte di governo del comune peseranno in misura ancora più pesante sulle loro tasche. Gli assessori e i consiglieri comunali che risulteranno eletti nelle prossime elezioni dovranno abituarsi ad un rendiconto continuo del loro lavoro e della qualità dei servizi pubblici erogati dal comune. “ Ormai siamo rassegnati all’idea che per uscire dal pantano del dissesto economico del comune di Tuscania – afferma il responsabile di una associazione imprenditoriale locale – saremo chiamati a rinunciare ad alcuni servizi sociali che già negli anni sono stati considerevolmente ridimensionati ed al mantenimento almeno nel medio periodo delle aliquote fiscali al massimo dei livelli. L’addizionale comunale Irpef del comune di Tuscania risulta ai primi posti in Italia. Vorrei suggerire, a quanti si apprestano a candidarsi nelle liste per aspirare a governare Tuscania, di paragonare il peso della pressione fiscale diretta ed indiretta, ai quali deve far fronte il cittadino tuscanese, compresi i costi dei servizi a domanda individuale come la mensa per l’infanzia, e la qualità e quantità dei servizi che gli vengono offerti in cambio dal comune. Si accorgeranno che il dato che ne scaturisce, per evitare vergogna, non può essere neanche commentato”.

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