CONSIGLIO COMUNALE COLLABORATIVO MA CON UN'OPPOSIZIONE DETERMINATA
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Valeria Sebastiani in
Corriere di Viterbo 30/08/2009 8.29.19
Secondo consiglio comunale quello di venerdì scorso per la giunta Natali. Un consiglio dove è apparso chiaro il ruolo di un opposizione pronta a collaborare ma di certo determinata a dire la sua e a non rinunciare al proprio scopo. Così sono stati votati all’unanimità la maggior parte dei punti all’ordine del giorno, tranne quelli che si è deciso rinviare.
Ok per tutti al canile comunale da realizzarsi sulla strada arlenese anche se il consigliere Bartolacci ha sollevato qualche dubbio circa l’ubicazione dello stesso, dubbi che se pur legittimi hanno trovato risposta in sede consigliare. Polemiche anche sulle modifiche alla rete ospedaliera e ai servizi ASL voluti dalla Regione.
Il sindaco Natali insieme agli altri 59 sindaci dei vari comuni della provincia, si è opposto e ha chiesto al consiglio di appoggiarlo, al progetto che vede forti riduzioni dei posti letto in tutta la provincia. Se il deficit sanitario regionale chiede misure drastiche, i cittadini non sono disposti a rischiare la propria salute per scelte economiche sbagliate.
L’opposizione pur appoggiando la decisione di Natali, chiede al sindaco di “iniziare a fare politica” stilando un documento di richieste da proporre alla ASL: più servizi per un paese di 8.000 abitanti dove gli ambulatori ASL si trovano in una costruzione non a norma, con barriere architettoniche che ne rendono difficile l’accesso ad anziani e disabili, per un paese dove dopo le 9.00 di sera non esiste servizio ambulanza. La proposta del documento piace alla maggioranza che decide di inserire la deliberazione dello stesso al prossimo consiglio.
Approvata la decisione dell’individuare alcune zone di interesse storico naturale e paesaggistico,le cosiddette arre storico monumentali, per le quali prevedere le necessarie misure di tutela. le zone individuate per ora sono Montebello, la Carcarella, S. Giuliano e Villa Pieri, alle quali andranno ad aggiungersi altre. La questione di Montebello è ad oggi particolarmente delicata. Il commissari prefettizio dott. Tarricone ha approvato infatti la lottizzazione dell’area nella quale dovrebbero sorgere costruzioni residenziali nonostante i problemi legati all’approvvigionamento di acqua e al riciclo. L’inserimento della località nelle aree storico monumentali va ad impedire che vengano edificati scempi per il paesaggio esistente. L’opposizione si dichiara favorevole all’edificazione delle zone rurali ma solo secondo regole ben precise su materiali, colori e progetti.
L’iniziativa privata non sempre come si è visto è sfociata nel buon gusto, creando veri e propri mostri. Rinviata ogni decisione in merito alla costruzione del chiosco di circa 70 mq con annesso ufficio turistico in località Rio Fecciaro.
Prima decidere si è scelto di rivedere tutta la documentazione della vicenda. Ad oggi ci sono seri dubbi sul fatto che il chiosco venga realizzato, nonostante esista concessione in merito da pare dell’ufficio tecnico comunale; ad impedire la costruzione della struttura i numerosi vincoli della zona. Approvato l’accesso al P.I.T del quale aveva fato richiesta il commissario prefettizio Francesco Tarricone.
L’accesso al P.I.T. prevede la possibilità di numerosi finanziamenti come 300.000 euro finanziati all’80% dalla Regione per l’asfaltatura delle strade interpoderali di Montebello. E’ al momento delle mozioni e interrogazioni che il consiglio raggiunge il suo apice. Il primo a presentare mozione è il consigliere d’opposizione Fabio Bartolacci che mantiene la promessa fatta alla stampa di portare in consiglio il problema “metano”. Il consigliere chiede al sindaco di presentare il problema in commissione anche per la prossima scadenza della convenzione ventennale con l’Italgas. Quello del metano è un problema non da poco che va a toccare personalmente centinaia di famiglie tuscanesi ancora sprovviste della fornitura e mette il dito nella dolente piaga delle “urbanizzazioni mancate”.
Il consigliere Serenella Pallottini chiede revisione dei tombini prima dell’arrivo delle piogge stagionali e di mettere definitivamente mano al problema del passaggio per garantire l’accesso alle pozze dell’Aquaforte. Dopo la Pallottini è la volta di Regino Brachetti che pone un interrogazione al comune sulla vicenda Biomassa. Il consigliere vuole sapere come intende procedere la nuova giunta di fronte alla decisione del Commissario ad Acta che sembra non tener conto in alcun modo ne dei vincoli idrogeologici ne degli indirizzi politici verso le nuove energie rinnovabili.
Brachetti ha anche ricordato come il comune di Tuscania si sia sempre opposto al progetto non perché contrario alle Biomasse, ma per la grandezza dell’impianto specifico , pericoloso per la comunità, l’agricoltura, l’ambiente, l’ecologia ed il turismo. Entro 30 giorni il comune si pronuncerà sulla vicenda. Poi Brachetti intavola una mozione sull’opportunità di creare due commissioni consiliari per verificare la correttezza dell’operato del commissario prefettizio Tarricone e verificare la regolarità di tutte le licenze edilizie rilasciate negli ultimi 3 anni dall’ufficio tecnico comunale.
Altre le segnalazioni che seguono, sempre da Regino Brachetti: il caso della “Blerana Costruzioni” che si è vista bloccare una concessione edilizia prima rilasciata e per la quale era stata pagata la tassa dovuta; la regolarità delle due “palazzine” sorte in località S. Savino2 e l’operato dei vigili urbani che trascurano il problema della viabilità nella zona di S. Marco, in particolare in piazza Mazzini dove le auto in sosta rendono impossibile la corretta circolazione stradale.
Insolitamente numeroso, date le temperature, il pubblico in sala che si è visto rifiutare per la prima volta, dal presidente del consiglio Franco Ciccioli, la possibilità di poter prendere parola. Possibilità che non rientra nel regolamento comunale ma che fino ad oggi non era mai stata negata. di fronte alle obiezioni sorte dalla sala, da alcuni esponenti dell’opposizione e della stessa maggioranza, il presidente si è detto disponibile a rivedere il regolamento e a valutare la possibilità di decidere diversamente.
Se per il pubblico in sala il regolamento è regnato sovrano lo stesso non si è potuto dire per alcuni membri del consiglio che prendevano parola senza farne richiesta o perseveravano nel commentare liberamente le dichiarazioni degli altri consiglieri.
Valeria Sebastiani