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TUSCANIA TRA I COMUNI PER I RILEVAMENTI LEGATI AL PROGETTO RADON-PREVISIONE EVENTI SISMICI
Pubblicato da Toscanella in Articoli Toscanella • 04/05/2009 15.19.09
Il dott. Paolo Sensi responsabile della stazione che verrà installata a Tuscania


La ricerca scientifica che lega il gas Radon alla previsione dei terremoti sta per arrivare anche nella nostra provincia e nel nostro comune con il progetto “Variazioni dei flussi radon nell’Alto Lazio come indicatori di movimenti tellurici”.

Il progetto interesserà una equipe di esperti nel settore che verrà diretta dal Prof. Fabrizio Aumento e che prevede l’utilizzo di stazioni sparse per i comuni della nostra provincia registranti ogni 60 secondi le variazioni del gas Radon in dei punti strategici del sottosuolo.

Il dott. Paolo Sensi, da diversi anni collaboratore del prof. Aumento e studioso del Radon farà parte dell’equipe di ricerca e sarà il responsabile della stazione che verrà posizionata all’interno del nostro comune.

L’idea del progetto, ci spiega il Dott. Paolo Sensi, già sperimentata dal prof. Aumento in California e nelle Azzorre dal 1995 ed in Italia dal 1997, non si basa solo sulle intensità del Radon emesse ma vede coinvolti molti altri fattori. Infatti “ La ricerca scientifica legata ad una effettiva previsione dei terremoti, con sufficiente preavviso, ha un grande significato per l’umanità ma, sfortunatamente, fino ad oggi non è stato sviluppato alcun metodo affidabile per effettuare su base certa le previsioni sismiche.

Nonostante ciò, basandosi su studi a lungo termine, sono stati identificati alcuni precursori sismici, come i cambiamenti delle concentrazioni ioniche nelle acque, le variazioni nelle concentrazioni di alcuni gas nell’ambiente limitrofo, i comportamenti anormali di alcuni animali, l’esistenza di leggere scosse antecedenti un forte terremoto, gli inaspettati cambiamenti nei livelli delle acque nei pozzi, la deformazioni del terreno, l’accumulo di stress nelle rocce circostanti, etc.

Ma proprio le forti variazioni delle concentrazioni del Radon che sono state osservate in numerose zone a rischio sismico da qualche giorno o addirittura mese prima di un forte terremoto destano il nostro interesse.

Questi comportamenti anomali sono stati osservati in miniere, cantine e pozzi profondi, ambienti dove è improbabile che le variazioni delle concentrazioni del Radon siano dovute ad effetti ambientali. Pertanto, siamo tentati di credere che alcune di queste variazioni nelle emissioni Radon siano possibili indizi per un terremoto.

Con il nostro lavoro ci proponiamo un approfondimento della tecnica dell’uso del Radon come precursore sismico, che avrà come base un monitoraggio continuo con l’utilizzo non di singole stazioni Radon, ma di una rete di dodici stazioni sotterranee, simultanee e sincrone, in un’area della Tuscia Viterbese, ubicate sopra faglie aperte ed attive. La struttura delle pulsazioni registrate dalla rete verrà confrontata con quella delle maree luni-solari, valutata e discussa come possibile precursore tellurico”

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