SONO I RESTI DELL’ANTICA ABBAZIA DI S. SAVINO?
Forse sono i resti dell’antica abbazia di S. Savino quelli rinvenuti durante un sopralluogo nell’omonima località da parte di alcune autorità preposte.
Durante alcuni normali lavori di movimento della terra sono stati riportati alla luce alcuni frammenti antichi come tegole, tracce di mura, alcune terrecotte ed un iscrizione databile attorno al X, XI secolo; le segnalazioni alle sopraintendenze interessate hanno portato al sopralluogo della scorsa settimana. Sembrerebbe che i reperti tornati alla luce appartengano al periodo sopracitato e facciano parte dell’antica abbazia di S. Savino, dipendente da Cluny e che successivamente passò all’ordine dei Templari.
Un sito di notevole importanza storica che andò completamente distrutto e al suo posto vide sorgere uno degli innumerevoli castelli del territorio tuscanese. Un castello di importanza minore che raccoglieva una piccolissima comunità, anch’esso ormai completamente perduto. Sembrerebbe non esistere alcun dubbio sulla datazione dei reperti, quello che invece si spera è che questi nascondano ben altre e più nascoste testimonianze.
La grande quantità di tegole potrebbe far pensare che negli strati inferiori del terreno sia possibile rinvenire altri reperti sepolti sotto il crollo dell’abbazia come ad esempio terrecotte e suppellettili. Ben presto potrebbe essere recuperata parte dell’antica memoria medioevale di Tuscania.
Ora spetterà alla sopraintendenza per l’Etruria Meridionale decidere cosa fare dei reperti rinvenuti, il proprietario del terreno interessato dal ritrovamento ha mostrato la massima collaborazione con le autorità: per il momento il terreno verrà destinato al pascolo così da non compromettere il patrimonio storico sottostante.
La scoperta ha suscitato ovviamente notevole interesse anche se in paese si è sempre tramandata memoria dell’abbazia sepolta, memoria testimoniata anche dai racconti dei numerosi ritrovamenti nella zona che facevano pensare ad una costruzione di ordine e carattere religioso come ad esempio alcuni capitelli rinvenuti nei pressi di un corso d’acqua che scorre nelle vicinanze o monete d’argento nascoste dal terreno appartenute a chissà quale tesoro templare.
Storie e leggende a parte il sito ha sempre destato interesse negli abitanti della zona a testimonianza di un passato che di certo lo ha visto protagonista.
VALERIA SEBASTIANI