LEI NON SA CHI SONO IO! – COMMERCIANTE CHIEDE SOLIDARIETÀ
Pubblicato da
Fiorenzo De Stefanis in
Corriere di Viterbo 14/09/2009 21.29.55
“Vorrei raccontare una storia personale che mi ha così tanto toccato, da espormi per farla conoscere a tutto il Paese, perché potrebbe accadere ad ognuno di noi”.
Un commerciante chiede di rendere pubblica la propria situazione per essere aiutato a risolvere un problema per così dire di “lesa maestà”. La storia è stata minuziosamente descritta anche sul sito di toscanella.it con l’intenzione di ottenere solidarietà. “Mi rivolgo a tutti coloro che hanno a cuore Tuscania e quello che si fa per creare qualcosa di diverso e di nuovo.
Io e la mia compagna abbiamo intrapreso un'attività commerciale che ha visto la necessità di accollarci ingenti spese per avviarla e, anche se come tutti sappiamo, è un periodo di crisi ci abbiamo provato.
Fin qui niente di strano. Il problema inizia quando un signore si presenta con il luogo comune “Lei non sa chi sono io” e continua dicendomi che è una persona importante, stimato professionista e che la mia attività disturba la sua quiete e per questo motivo avrei dovuto chiudere il mio esercizio massimo alle 20.30. Tutta questa pantomima mi è stata presentata con fare minaccioso e i clienti che si trovavano all'interno non hanno potuto fare altro che dissentire con le proteste del “professionista”. Faccio presente che nel nostro locale vengono a consumare famiglie e ragazzi che, acquistato ciò che desiderano, continuano la loro passeggiata.
Solo alcuni decidono di sedersi nei pressi, ma la zona dove mi trovo è in una posizione turistica tale da attirare continuamente gente a prescindere se la mia attività fosse aperta o meno. Dopo l'episodio che ho raccontato, guarda caso, mi sono visto arrivare controlli da parte di alcune istituzioni preposte.
Sottolineo che nessuna di queste ha trovato niente di irregolare. Tengo a precisare che la mia attività è ubicata in una zona centrale altamente abitata, dove anche altri esercizi prolungano il proprio orario nelle ore serali soprattutto nel periodo estivo. Con questo intendo dire che, a parte lo “stimato professionista”, ho raccolto sempre pareri favorevoli per l'apertura serale e, interrogati gli abitanti del circondario, ho avuto conferma che con la mia attività non arreco loro alcun tipo di disturbo.
Cari concittadini, secondo il vostro parere, non avrei dovuto aprire questa attività per non disturbare la quiete di “lei non sa chi sono io”? Secondo voi chiudere presto un'attività, che conta il massimo della sua affluenza proprio nelle ore serali specialmente durante il periodo estivo, avrebbe la possibilità di sopravvivere?
E, sempre secondo voi, il nostro Comune potrebbe calmare in qualche modo i bollenti spiriti di una persona che viene a Tuscania molto sporadicamente, presentandosi sempre in modo superbo, e tutelare un cittadino la cui unica colpa di crearsi un lavoro e portare denaro nelle casse comunali?