Tuscania non dimentica il suo passato e nel suo passato recente ci sono giorni, mesi, anni dolorosi: quelli che hanno seguito il 6 febbraio del 1971, il giorno in cui il terremoto distrusse la cittadina, mietendo vittime e costringendo i sopravvissuti privati delle loro abitazioni, dei loro beni a vivere nelle tendopoli prima e nelle baraccopoli poi. Tuscania è stata una cittadina fortunata che grazie all’aiuto di molti è riuscita presto a tornare allo splendore.
Oggi il terremoto è solo un ricordo lontano ma ancora vivo nella memoria di chi abita qui e nei ricordi anche di chi non l’ha vissuto in prima persona perché non c’era. Per questo Tuscania non può che esprimere solidarietà ai vicini abruzzesi, colpiti tanto duramente, una solidarietà fatta di gesti concreti.
Questa mattina 5 autotreni carichi di fieno partiranno alla volta dell’Abruzzo. L’operazione organizzata dalla Coldiretti con la collaborazione di alcuni commercianti ha visto una larghissima partecipazione di aziende che hanno fornito che i mezzi che il fieno secondo le proprie possibilità con tempestività e senso del dovere.
Giovanni Riccioni e Santino Nicolai hanno coordinato l’operazione suddividendo il paese in zone di competenza. Stamani, a partire alla guida dei loro mezzi saranno Santino Nicolai, Luciano Sebastiani, Gianfranco Musizza, Andrea Rossi, Alessandro( Sandro) Brizi e Mario Policari accompagnati da altri volontari desiderosi di dare una mano. Moltissime le aziende che hanno contribuito regalando il fieno, i cui proprietari sono tuscanesi e non ma che hanno risposto all’appello accomunati dal desiderio di poter fare qualcosa per chi non ha più nulla e dalla volontà di non dimenticare, passati gli scalpori della cronaca, chi per anni vivrà tra enormi difficoltà.
Le aziende Balestra, Mauri Mauro,Mauri Piero, Delogu, Talenti, Ledo, i fratelli Brizi, Cesetti, Baroni, Riccioni, Cherubini sono solo alcune tra quelle che hanno contribuito ai carichi, tutte quelle presenti nel paese hanno fatto a gara per partecipare alla raccolta in silenzio e senza desiderio di pubblicità.
Chi stamani avrà notato l’insolita carovana partire alla volta dell’Abruzzo avrà ricordato le tante altre volte che i nostri compaesani sono partiti nella notte o alle prime luci dell’alba per portare il loro aiuto alle vittime di calamità naturali, sempre in silenzio, come se si fossero dati appuntamento tutti insieme invece di partire individualmente per i lunghi viaggi che intraprendono ogni giorno, in memoria e nel nome di una solidarietà che va ricambiata sempre e comunque, senza voler dare esempio o reclamare meriti, semplicemente un gesto per loro dovuto.
Valeria Sebastiani