RIFUGIO SPERANZA: TRA DIECI GIORNI CONSEGNEREMO AL SINDACO LE CHIAVI DEL CANILE
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Fiorenzo De Stefanis in
Corriere di Viterbo 20/06/2009 11.35.08
La situazione del canile comunale gestito dall’associazione Rifugio Speranza sta precipitando. Cinquantaquattro cani randagi, o meglio ex randagi perché adesso risultano di proprietà del comune come attesta il microchip appositamente installato dal servizio veterinario della Asl su ognuno dei cani, fra qualche giorno saranno lasciati nelle mani della nuova amministrazione comunale che se ne dovrà fare carico in proprio.
“ Non ne possiamo più – dicono i volontari che da anni si occupano dei randagi – è ora che il comune si assuma le sue responsabilità, aiamo allo stremo delle nostre forze, la situazione del canile ormai è al limite della sopportazione, non tanto per gli animali, quanto per noi volontari”. In realtà quanto viene denunciato dall’associazione Rifugio Speranza è la somma di tanti problemi che esistono ormai da lungo tempo: l’inadeguatezza strutturale del canile realizzato su un’area privata e l’impossibilità di accedere con mezzi meccanici ai ricoveri degli animali.
“ Il comune approvvigiona l’acqua utilizzando l’autobotte, si tratta di travasare cinquanta quintali d’acqua dal mezzo comunale alle cisterne che sono state posizionate nei pressi dei ricoveri – dice uno dei volontari – non avendo la possibilità di accedere con l’autobotte, dobbiamo carreggiare con le taniche da 25 litri tutta l’acqua per versarla nelle cisterne.
Fate voi il conto di quanti viaggi a piedi dobbiamo fare per completare lo scarico. La distanza dall’area di sosta dell’autobotte alle cisterne è superiore ai quaranta metri. Il sindaco Natali è già venuto a constatare di persona questa situazione”. L’annoso problema del canile sembrava risolto già da alcuni mesi, quando cioè il vice commissario dott. Galletta, con propria delibera aveva destinato la somma di circa quarantamila euro per realizzare il canile nell’ area pubblica situata in loc. Pratino e nelle immediate vicinanze del Rifugio del Cacciatore dove è possibile attingere acqua.
I due Rifugi del Cacciatore e Speranza avrebbero dovuto sinergicamente collaborare per alleviare le sofferenze dei cani abbandonati. Per il mantenimento dei cani il comune è chiamato ad intervenire economicamente, i regolamenti in vigore prevedono dei costi tabellari che si aggirano intorno ai 2,5 /3 euro al giorno per animale, praticamente il mantenimento dei cinquantaquattro cani comporta un onere che ammonta a circa sessantamila euro l’anno.
Niente di eccezionale se le casse del comune fossero floride ed invece un vero e proprio rebus per la giunta Natali che le casse le ha trovate praticamente vuote e senza possibilità di spendere un euro in più di quanto già pianificato per la spesa corrente e i servizi essenziali. “Il problema del randagismo ha implicazioni anche di carattere educativo – afferma il sindaco Massimo Natali – la collettività deve pagare il costo sociale della maleducazione di quanti si liberano in modo assolutamente irresponsabile dei propri animali da affezione.
Dobbiamo iniziare a lavorare nelle scuole per sensibilizzare su questo tema e fare in modo che chi decide di possedere ed allevare un cane lo faccia in modo responsabile. Anche la contraccezione rientra in questo progetto educativo”.