FIORONI, SPOSETTI E PARRONCINI: PER IL PARTITO DEMOCRATICO UNO PIU' UNO E' UGUALE A TRE
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OnTuscia.it 24/04/2009 2.53.37
Qualcuno dice che dalla fusione tra Ds e Margherita non è nato un unico partito, il Partito Democratico, ma tre: quello di Fioroni, Sposetti e Parroncini. Una dialettica sempre viva all’interno del Pd che si riaccende in occasione delle imminenti elezioni comunali.
Sintomatico il caso di Tuscania dove Sposetti attende che la direzione provinciale del Partito Democratico porti a termine le primarie con la scelta di Serena Pallottini come candidato sindaco, per dire che bisogna appoggiare Regino Brachetti. Insomma non era meglio dirlo prima che si mettesse in moto tutto il procedimento?
Naturalmente no, se l’intento è quello di manifestare volutamente un indirizzo contrario a quello del direttivo provinciale e mettere ancora una volta le distanze tra le due componenti. Resta da vedere, ora, quale suggerimento seguirà la base che però una propria idea sembra già avercela visto che si è recata, pare con grande affluenza, alle urne per scegliere la Pallottini. La situazione per il Partito Democratico non sarebbe facile nemmeno a Montefiascone, dove il Pd sembra deciso a puntare di nuovo sul sindaco uscente Fumagalli, che non riscuoterebbe però il favore di tutto il partito. L’assessore Trapè sembra stia sponsorizzando la candidatura di Danti. Situazione poco nitida anche a Vejano, dove ci sarebbero due candidati del Pd, di cui uno pronto ad allearsi addirittura con il centrodestra.
Ad ogni modo si dice che il Partito Democratico voglia ottimizzare le sue energie, concentrandosi sui comuni più importanti della provincia. Ottenuto già il Comune di Tarquinia nelle precedenti tornate elettorali ora il Pd punta l’obiettivo su Civita Castellana dove Angelelli, che si dice possa contare su contatti importanti e una coalizione compatta, sta riscaldando i muscoli per tagliare il traguardo di giugno.
L’esito delle elezioni comunali di primavera sarà significativo per l’influenza che potrebbe avere sul risultato delle prossime elezioni provinciali, quando il centrosinistra potrebbe tornare ad affidarsi a Mazzoli per sconfiggere il candidato di centrodestra.