Succede a Tuscania - Articoli 2009       

Orietta Iachini mi scrive indignata per il comportamento di un prete che non ha impartito la benedizione alla salma del marito, Bruno Budassi, scomparso improvvisamente lo scorso luglio all'età di 67 anni.

I fatti: Bruno rientra a casa dopo la sua solita passeggiata col cagnolino, si sente male, non ce la fa ad entrare la porta di casa, non si fa in tempo nemmeno a chiamare il medico, muore. Vengono avvertite le pompe funebri, che dopo aver custodito la salma, assicurano a Orietta che di lì a poco, sarebbe venuto il prete a benedire i resti del povero marito.

La chiesa del Duomo dalla casa del defunto, dista poco più di 50 passi, Orietta aspetta inutilmente fino a sera, del prete neanche la puzza. Al funerale del giorno dopo, partecipa anche un frate amico del povero Bruno, erano stati in seminario insieme, il frate chiede al prete di potere concelebrare la messa, in quanto sarebbe dovuto subito dopo tornare a Perugia per impegni, e quindi non poteva accompagnare la salma al cimitero.

Il prete concede volentieri il posto al frate e quindi non concelebra, termina la celebrazione, il frate saluta i parenti della salma e di fretta ritorna a Perugia. Voi direte: "a questo punto il prete accompagnerà la salma al cimitero?" Il prete non c'è, la salma viene portata al cimitero accompagnata da amici e parenti ma non dal prete, quindi niente benedizione a casa, niente ultima benedizione al cimitero. Non sta a me giudicare questo comportamento, né conosco le ragioni di questa assenza, ci piacerebbe saperle e ci piacerebbe sapere se sono cose normali che accadranno anche in futuro.

Comunque Bruno, non è stato solo, il suo cane, non l'ha abbandonato mai, si è stazionato sotto la bara in silenzio e non lo ha abbandonato fino a quando non lo hanno portato via. Un animale che ha svolto il suo compito fino alla fine.
La vedova ha fatto, come di consueto l'offerta alla Chiesa per il funerale, quella non è stata rifiutata.