Il gruppo politico di Casa Pound, attivo da molto tempo sul territorio nazionale e a Viterbo è arrivato anche a Tuscania. Ieri mattina è comparso nei pressi del supermercato Sidis in Via Tarquinia un grande striscione che invoca il mutuo sociale.
Il progetto del Mutuo Sociale è uno dei cavalli di battaglia di questo movimento di estrema destra. I militanti di Casa Pound hannno raccolto migliaia di firme per proporre una legge di iniziativa popolare che prevede la costituzione di un ente regionale che costruisca case e quartieri a misura d'uomo con soldi pubblici e che venda a prezzo di costo queste case con la formula del mutuo sociale: ovvero una rata che non superi un quinto delle entrate della famiglia, una rata che viene bloccata in caso di disoccupazione, una rata che non passa attraverso le banche.
Ieri mattina i cittadini vedendo lo striscione non riuscivano a capire a cosa si riferisse: “Pensavamo a qualcosa che riguardasse le case popolari della Gescal – dice un artigiano che opera nelle vicinanze – sono arrivati i carabinieri e hanno scattato diverse foto”. Il grande striscione, lungo oltre dieci metri che riportava la scritta “non morire una rata alla volta …mutuo sociale”, è stato rimosso nella tarda mattinata.
Erano anni che a Tuscania non si verificavano più iniziative simili di carattere politico, proprio per questo la scritta murale ha attratto molti curiosi. “Riteniamo che in un momento in cui il problema della casa e della crisi occupazionale ha raggiunto proporzioni così preoccupanti, la proposta di legge del Mutuo Sociale rappresenti ora più che mai lo strumento giusto per risolvere la situazione – affermano i militanti di CasaPound – situazioni di emergenza, come la cassa integrazione o addirittura la perdita secca del posto di lavoro impediscono allo stesso tempo il potersi assicurare un tetto di proprietà sotto cui vivere.
Il nostro Mutuo Sociale costituirebbe una grossa iniezione di fiducia con la creazione di nuovi posti di lavoro e l’assegnazione alle famiglie italiane di una casa, nella consapevolezza che se anche dovessero perdere tutte le proprie fonti di reddito nessun ufficiale giudiziario si presenterebbe alla loro porta con un ordine di sfratto”.