A Tuscania è tripudio dei presepi. Oltre all’ormai caratteristico presepe vivente allestito nella splendida cornice di Via dei Priori è d’obbligo la passeggiata alla scoperta dei presepi all’interno delle chiese che rimarranno esposti fino al 6 gennaio. Soltanto nel centro storico del paese sono 4 le chiese ad ospitare il presepe: S. Maria della Rosa, S. Giacomo(Duomo), S. Marco, S. Paolo(il Monastero), senza contare le chiese del Sacro Cuore e di Nostra Signora di Lourdes delle due parrocchie che sorgono fuori le mura.
La novità di quest’anno è senz’altro il ritorno del presepe all’interno della chiesa di S. Maria della Rosa, per troppi anni orfana della tradizione natalizia e che quest’anno è tornata ad aprirsi al pubblico dei visitatori grazie al lavoro di un gruppo di volontari che hanno voluto a tutti i costi riportarla in vita. “6 febbraio 1971.. un anno dopo” questo il tema del presepe di S. Maria della Rosa che riproduce le rovine del centro storico ad un anno dal sisma che lo devastò cambiando per sempre il volto del paese e le abitudini, le tradizioni dei suoi cittadini.
Sotto un arco della Meridiana, in una piazza Matteotti invasa dalle macerie, rivive la natalità. Il paese è distrutto, inospitale ma una folla di statuine di pastori e pastorelle accorre a salutare il Salvatore: chi accende il fuoco, chi attinge acqua, si vedono alcune luci all’interno delle case..Tuscania torna a vivere.
Il presepe di S. Maria della Rosa vuole simboleggiare la rinascita, quella del centro storico del paese, quella della sua parrocchia, quella di una coscienza cittadina troppo spesso sopita che almeno durante le feste emerge di nuovo nella volontà di chi per mesi passa i dopo cena gomito a gomito con altri compaesani, rinunciando ad indispensabili ore di riposo o di svago, solo per regalare un altro Natale di tradizione al suo paese.
Valeria Sebastiani