A VITERBO SI RESPIRA ANCORA L'ARIA DELLA 'PRIMA REPUBBLICA'
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LaTuaVoce.it 23/04/2009 16.08.00
VITERBO - Evidentemente a Viterbo e dintorni si continua a respirare in alcuni ambienti politici l’aria vecchia ormai di tanti anni della “ prima Repubblica”.
E’ questa una nostra netta impressione all’indomani di quella che potremmo definire la farsa della defenestrazione di Renzo Trappolini dalla giunta Mazzoli.
E si perché da qualunque parte si guardi quella storia rappresenta una ‘farsa’ tanto in voga ai tempi della prima Repubblica’.
Una farsa per come è stata condotta, una farsa per come è stata gestita, una farsa su tutta la linea.
Ieri Trappolini ha giustamente disertato il Consiglio Provinciale che all’ordine del giorno prevedeva due importanti provvedimenti preparati dallo stesso Trappolini e riguardanti la stipula di convenzioni con delle organizzazioni onlus per la gestione di due importantissimi siti archeologici della Tuscia: Ferento e Castel D’Asso.
Trappolini non c’era ed è giusto così.
Ma li c’erano il Presidente Mazzoli , i suoi assessori ed i consiglieri della maggioranza e della opposizione.
Da parte di quest’ultimi è partita subito una bordata d interrogazioni volanti proprio sul caso Trappolini, interrogazioni alle quali Mazzoli, visibilmente in grosse difficoltà non ha saputo che opporre una difesa debole debole tanto era il suo imbarazzo nel trovarsi a gestire una situazione veramente difficile, una ‘patata bollente’ della quale avrebbe fatto volentieri a meno.
Noi volutamente abbiamo aspettato qualche giorno per intervenire sulla vicenda della quale eravamo a conoscenza, anche se solo per sentito dire da diversi giorni.
Abbiamo atteso perché noi al contrario di chi Trappolini lo ha ‘scoperto ’ solo in queste ore, abbiamo sempre sostenuto ed approvato l’operato di una persona, estranea a giochi di partito, ma competente nella deleghe a lui affidate, e lo abbiamo fatto, in tempi non certamente sospetti con i nostri interventi su questo giornale.
Crediamo di non essere stati in questo soltanto dei semplici adulatori, perché in più di una occasione abbiamo trovato anche il modo di avanzare critiche e suggerimenti. Critiche e suggerimenti sempre accolti da colui al quale erano indirizzati.
Oggi , improvvisamente scopriamo che c’erano altri suoi estimatori che si stracciano le vesti ed invocano la permanenza di Trappolini a palazzo Gentili.
Molti di questo sono sinceri, altri un po’ meno.
Ma si sa non tutti siamo perfetti.
Ma torniamo a questa vicenda che ha anche del grottesco, nel modo di gestirla da parte di quel raggruppamento politico che a Viterbo e provincia è guidato da Regino Brachetti.
Un politico questo ‘vecchio e navigato’, un politico che è sempre riusciti a rimanere i gioco anche in tempi bui e procellosi..
Prima nella DC con la tessera rilasciatagli proprio da Renzo Trappolini allora segretario provinciale dello Scudo Crociato , passato poi con il suo leader indiscusso Mastella nelle file della neonata UDEUR,dopo ‘Tangentopoli’ e finito infine nella neonata ‘Una Rosa per l’Italia’ di Pezzotta & C.
Sindaco incontrastato per tanti anni di Tuscania, Consigliere provinciale, Assessore regionale e via dicendo, tante le tappe nella sua longeva carriera politica.
Ed oggi Regino Brachetti si vuole rilanciare alla grande con altre ambiziosi traguardi da raggiungere.
Nulla di male, per carità, è cosa lecita e giusta che ognuno aspiri a quello che vuole essere, senza alcuna censura o altro, nulla di male se per giungere a questi traguardi si devono fare operazioni politiche e magari sacrificare qualcuno.
E chi se non Renzo Trappolini , un indipendente sotto tutti i punti di vista, una persona capace che ha saputo soltanto fare gli interessi della comunità che si è trovato ad amministrare nella sue veste di assessore provinciale.
Detto, fatto.
Una semplice telefonata a Mazzoli, nessuna comunicazione al diretto interessato ed i giochi sono fatti.
La ‘poltrona ‘ lasciata vuota da Trappolini , tra qualche giorno, se non tra qualche ora sarà appannaggio di un uomo dell’apparato un uomo che ha nel suo curriculum l’esperienza di essere stato sindaco di Marta.
Ed ora ditemi voi cari lettori se tutto ciò non somiglia molto ma molto a quanto accadeva ai tempi della cosiddetta ‘Prima Repubblica’.
Con la Benedizione, naturalmente di Regino Brachetti.
21 aprile 2009