Il Movimento 5 Stelle di Tuscania, in collaborazione con il Comitato provinciale per la Democrazia, organizza una raccolta firme per i Referendum costituzionali e sociali, sabato 28 maggio dalle ore 10 presso Viale Volontari del Sangue (incrocio Viale Trieste).
Con questa iniziativa si vuole dare informazione ai cittadini sui quesiti referendari per i quali saranno chiamati a votare. La raccolta firme è finalizzata a raggiungere il numero previsto dalla Legge affinché ci si possa esprimere su importanti questioni.
Ecco in breve di cosa si tratta:
Il Parlamento ha votato una riforma della Carta Costituzionale che però non ha ottenuto il quorum previsto. Per questo andremo a votare (presumibilmente ad ottobre prossimo) per un Referendum “confermativo”. Chi vuole che la riforma venga attuata, la confermerà, votando “SI”, mentre chi non la ritiene giusta, voterà “NO”. Il Referendum si terrà comunque, ma è possibile che i cittadini esprimano la loro volontà di effettuare tale consultazione, apponendo una firma sull’apposito stampato. I volontari che saranno presenti al banchetto saranno disponibili a dare spiegazioni, materiale informativo ed a confrontare le varie ipotesi alla luce dei possibili esiti della votazione.
Saranno raccolte le firme anche per permettere altri due quesiti referendari, relativi alla legge chiamata “Italicum”. Questa legge elettorale è stata proposta dalla maggioranza a seguito della pronuncia della Corte Costituzionale, che aveva indicato alcune parti del “Porcellum”, come incostituzionali, ed aveva rimesso al Parlamento il compito di adottare i necessari correttivi. I richiedenti ritengono che alcune parti dell’Italicum dovrebbero essere abrogate, proprio perché contengono ancora gli elementi che avevano indotto la Consulta a dichiarare la precedente come incostituzionale. Questi due sono quesiti che chiederanno all’elettore l’abrogazione di determinate parti della legge e chi è d’accordo voterà “SI”.
Una firma occorrerà anche sul modulo con il quale si chiede di abrogare alcune parti di una legge che altrimenti consentirebbe di fare ricerche ed estrazione di idrocarburi un po’ ovunque in Italia. In attesa di una regolamentazione attenta alle esigenze dei cittadini e delle economie locali e nazionali, con questo Referendum abrogativo si vuole impedire che vengano avviate attività, prima che siano approvate le necessarie regole e garanzie per la salute dei cittadini e per l’ambiente.
Lo “Sblocca Italia” ha indicato gli inceneritori “infrastrutture di interesse strategico nazionale”, permettendo così all’autorità nazionale la decisione di come, dove e quando costruirli. Con il Referendum abrogativo si intende restituire alle Amministrazioni locali ed ai cittadini, la possibilità di entrare nel processo decisionale e far rispettare le politiche di sviluppo che Regioni e Comuni pianificano e mettono in atto.
Dei provvedimenti sulla cosiddetta “Buona Scuola”, si interessano anche quattro quesiti referendari, per i quali è necessario firmare. La legge non consente un’abrogazione del provvedimento, ma questi quattro quesiti vanno a rimettere in discussione altrettanti punti importanti della Riforma.
Il primo cancella la disposizione che consente finanziamenti privati a singole scuole pubbliche e private, che consentirebbero anche sgravi fiscali per i donatori. Ovviamente nelle scuole di periferia o che si trovano in aree di forte svantaggio economico, non ci sarebbero donazioni, mentre queste resterebbero appannaggio di quelle aree o sfere socio-economiche che hanno già redditi alti. La creazione di una scuola di serie A e di una di serie B, non è coerente con il concetto di scuola pubblica e di diritto all’istruzione per tutti, e va a cozzare con questo principio costituzionale.
Il secondo ed il terzo quesito vanno ad eliminare grandi poteri discrezionali che l’attuale legge attribuisce ai Dirigenti scolastici. Si propone di non lasciare al preside la possibilità di decidere della vita professionale del docente, evitando che da Dirigente scolastico, si trasformi in una sorta di datore di lavoro.
Il quarto chiede la cancellazione dell’obbligo di frequentare 400 ore di alternanza scuola–lavoro (200 per i licei), in quanto ciò già esisteva per diverse tipologie di scuole e appare invece un’esagerazione per altre.
In fine si raccolgono le firme per una Petizione che vuole ribadire il concetto di acqua pubblica che era stato sancito dal Referendum del 2011. Le riforme in atto ed in particolare il decreto attuativo della legge Madia, riducono la gestione pubblica dei servizi, rafforzando soggetti privati e concorrenza, di fatto annullando il risultato del Referendum chiesto e vinto dagli italiani cinque anni fa.
Informiamo, inoltre, che presso l’ufficio Anagrafe del Comune di Tuscania si possono firmare i moduli per la raccolta firme dei nove Referendum e della Petizione, dal lunedì al sabato, dalle ore 10.00 alle 12.00.
Il martedì ed il giovedì dalle 18.30 alle 20.00 potrete firmare presso la sede del Movimento 5 Stelle, dove ci sarà anche personale che darà informazioni e materiale sui Referendum. Sarà inoltre possibile chiamare il numero 3896015087 e prendere accordi per un incontro o per firmare i moduli.
Maggiori informazioni e risposte a qualsiasi dubbio potranno essere date anche durante l'assemblea generale di maggio che si terrà giovedì 26 maggio alle ore 21.15 presso la nostra sede in Piazza Matteotti, 22.